Unica nel suo genere, questa vettura è stata scoperta nel 2017 in un vecchio garage nella periferia di Chelyabinsk.
Un utente del social network russo VKontakte ha spiegato di averla trovata in un vecchio garage da lui acquistato fuori città. Si tratta di un’auto anfibia, soprannominata Argo dal nuovo proprietario. Nella primavera del 2019 è stata addirittura esposta nella Old-Timer Gallery di Mosca nell’ambito di una mostra di auto d’epoca.
Ma chi ha realizzato «Argo» e perché?
Si ispira alla GAZ M-20. Questo fuoristrada anfibio a 8 ruote (AATV) è stato realizzato dall’ingegnere Maksim Melnichenko, impiegato nella fabbrica di trattori di Chelyabinsk. Ha creato questo capolavoro negli anni ’60 (secondo altre fonti, negli anni ’50).
Si dice che Melnichenko fosse un esperto cacciatore e che conoscesse perfettamente le foreste degli Urali. A quanto pare, per la costruzione di questo bolide avrebbe coinvolto alcuni colleghi, desiderosi come lui di avventura nella natura più selvaggia. Probabilmente lo si voleva utilizzare per attraversare le selvagge foreste degli Urali. Il modello di questo bolide si basava sulla celebre vettura sovietica GAZ M-20 Pobeda.
Un’auto anfibia sperimentale. La cosa più interessante di questa vettura è il meccanismo di rotazione articolata, uguale a quello dei trattori. Il motore GAZ e la pompa idraulica si trovano nella parte posteriore. L’unica porta si trova nella parte anteriore del veicolo. Per muoversi sull’acqua, Argo verrebbe alimentata da una trasmissione idrostatica e tutte le ruote sono dotate di motori idraulici compatti. Infatti ha 8 ruote motrici, ed è possibile inserire un cingolo su ogni coppia di ruote.
Un modello leggero. Argo sembra enorme, ma è solo un’impressione. Infatti, nonostante misuri 4,53 m di lunghezza, 1,9 m di larghezza e 1,49 m di altezza, pesa solo 1.500 Kg. La vettura è composta da una lega di alluminio ad alta resistenza.
Il progetto non è mai stato portato a termine. Secondo la stampa russa, malgrado fossero ben poche le persone a conoscenza del progetto, Argo sarebbe stata registrata negli archivi. Secondo alcuni giornali, nessuno in fabbrica sapeva a cosa sarebbero serviti quegli strani motori idraulici in costruzione. Per qualche strano motivo, il prototipo anfibio rimase l’unico modello del suo genere, e la progettazione di altre vetture non venne mai portata a termine.
Un veicolo conservato per miracolo. Sembra che i precedenti proprietari del garage di Melnichenko fossero troppo pigri per disfarsi di questo ammasso di rottami. Una vera fortuna, che ha permesso ad Argo di finire esposto in un rinomato museo di Mosca. Si spera che un giorno possa essere restaurato.