La prigione Black Dolphin è conosciuta in tutto il mondo come il carcere di massima sicurezza più rigido ed efficiente. La prigione di Alcatraz, al confronto, può essere considerata un luogo di svago. I criminali infatti ricevono un trattamento «particolare» al suo interno, molti dichiarano che se avessero saputo come sarebbe stato, non avrebbero mai commesso crimini.
Si tratta della Colonia Penale IK-6, meglio conosciuta come «Black Dolphin», è situata nella contea di Sol-Iletsk, a 77 km dalla città di Orenburg in Russia. La struttura si trova nei pressi del confine con il Kazakistan e al suo interno sono rinchiusi i criminali più pericolosi della Russia. Ospita circa 700 detenuti anche se potrebbe ospitarne circa 1.600.
Il soprannome della prigione deriva da una statua che è situata all’ingresso, è stata realizzata diversi anni fa da un gruppo di prigionieri e rappresenta il simbolo del terrore che suscita questa prigione per i suoi ospiti. Il delfino nero che si trova all’ingresso, oltre a dare il nome al carcere, ha numerosi significati.
Anche se per la maggior parte delle persone il delfino rappresenta una figura positiva, in questo caso, è il contrario, è in effetti il simbolo del terrore, quello che i detenuti devonol vivere in questo luogo. Il mammifero marino sta saltando ma è destinato a non scappare. Inoltre il colore nero significa che è senza vita.
Tutti i detenuti fanno parte di una schiera particolare di individui, sono accusati di crimini come cannibalismo, pedofilia, omicidio e terrorismo. Black Dolphin è una delle prigioni più antiche di Russia e la prima dedicata ai detenuti che devono scontare la pena di ergastolo. La sua prima menzione nei libri di storia è datata 1745 e si pensa che fosse abitata da detenuti costretti ai lavori forzati.
Nel 1773 invece, dopo la soppressione della ribellione di Pugachev, il penitenziario fu adibito per ospitare le deportazioni dei briganti.
I detenuti
Sapendo il significato del «Black Dolphin» è evidente che per i prigionieri non è prevista alcuna pietà. Il trattamento a loro riservato infatti è molto rigido e intransigente. Innanzi tutto, chiunque venga portato in questa struttura, durante il tragitto è bendato in modo che non possa vedere dove sta andando.
Per i corridoi e le celle «gli ospiti» vengono trasportati dalle guardie, che li tengono piegati a 90 gradi, con un pastore tedesco alle calcagna. Quando devono invece essere trasferiti da una cella all’altra, prima di uscire, viene loro chiesto di mettersi in posizione fetale, per essere così legati con le mani dietro alla schiena. In questo modo le guardie hanno autorità e totale controllo.
Nell’arco della giornata i prigionieri sono costantemente vigilati ed isolati, solitamente le celle non vengono condivise e nel raro caso in cui fosse necessario sono al massimo composte da due persone.
Ogni prigioniero vive in una cella piuttosto ridotta, rinforzata da sbarre doppie e pareti con tre strati di acciaio, in pratica scappare da qui sembra, anzi è, una missione impossibile. Ogni 15 minuti, le guardie fanno delle ronde per verificare che i prigionieri non siano seduti o sdraiati, in quanto possono farlo solamente quando viene dato loro il permesso.
Durante l’intera giornata hanno a disposizione solo un’ora e mezza per poter fare esercizio fisico o per poter camminare in una cella poco più grande; a differenza di altre prigioni la Black Dolphin Prison non dispone di uno spazio esterno dove i carcerati possano distrarsi. Inoltre, la vigilanza controlla costantemente i prigionieri per evitare il contrabbando e per fare in modo che tutti rispettino le regole. Il tempo libero è quindi ridotto al minimo.
Inoltre i pasti che vengono serviti, sono poveri e scanditi in quattro tempi precisi, consumati sempre in solitudine, ognuno rimane rinchiuso all’interno della propria cella. Non risulta neanche molto facile trovare conforto nel cibo, in quanto per i quattro pasti quotidiani è sempre previsto lo stesso menù: zuppa e pane.
Le perquisizioni sono costanti e molto frequenti per cui nessun detenuto ha modo di escogitare un piano di fuga. Fino ad ora nessuno è ma riuscito a fuggire da questo luogo.