La leggenda del treno d’oro dei nazisti ha origine dalla fine della seconda guerra mondiale, quando le truppe tedesche in ritirata avrebbero nascosto un convoglio carico di preziosi e opere d’arte in un tunnel segreto in Polonia.
Da allora, molti hanno cercato di scoprire la sua posizione, ma nessuno è mai riuscito a trovarlo. Si tratta di una storia affascinante, ma anche controversa, che solleva dubbi e interrogativi sulla veridicità delle fonti e sul destino dei beni rubati dal regime nazista.
Di sicuro c’è che Hitler possedeva un tesoro di inestimabile valore comprendente lingotti d’oro, oggetti preziosi saccheggiati in Polonia, Repubblica Ceca, Austria e Francia, rari dipinti d’autore e marchi tedeschi in contanti.
I gerarchi nazisti, di fronte alla caduta del Terzo Reich, riuscirono a salvare gran parte del loro patrimonio nascondendolo agli alleati. Solo una minima parte di questo tesoro fu trovata dall’Armata Rossa, mentre inglesi e francesi ne recuperarono ancora meno.
L’ipotesi più accreditata è che Hitler abbaia escogitato poco prima del 1945 un geniale metodo per salvare le proprie ricchezze. Secondo la tradizione, i nazisti caricarono i vagoni di un lungo treno diretto verso una destinazione ignota, ma è possibile che siano stati utilizzati altri stratagemmi per trasferire e occultare le ricchezze del Reich.
Nel 1945, i generali americani, Patton ed Eisenhower, si avvicinarono al grande colpo. Un informatore li aveva messi al corrente che in una miniera sotterranea a Merkers, in Germania, si nascondevano 6 tonnellate d’oro nazista, del valore di 420 milioni di dollari. Non si sa con certezza cosa ne fu di quell’oro, ma si sospetta che fu spartito tra gli alleati. Tuttavia, il tesoro del Fuhrer era ancora più grande e rimaneva ancora nascosto.
Tra i tesori accumulati dal regime nazista durante la seconda guerra mondiale, ci sono i fondi della Reichbank, la banca centrale tedesca, e le opere d’arte appartenenti a Hitler e Himmler, che avevano saccheggiato musei e collezioni private in Francia e in Russia. Inoltre, i nazisti avevano rubato circa 800 milioni di euro in oro dai Paesi Bassi e dal Belgio, oltre ai beni degli ebrei deportati o uccisi. Si tratta di una ricchezza immensa, che potrebbe essere nascosta in qualche luogo segreto o dispersa tra vari paesi.
Secondo una notizia diffusa da alcuni media polacchi, un gruppo di esperti avrebbe individuato, mediante una tecnica di rilevamento radar, la presunta posizione di un treno carico di oro e preziosi appartenuto al regime nazista. Il treno sarebbe stato nascosto in un tunnel sotterraneo vicino alla località di Walbryzich, nel sud-est della Polonia, un luogo misterioso e affascinante: un castello medievale che nasconde una rete di grotte e tunnel sotterranei che si estendono per chilometri; un luogo ideale per occultare il tesoro durante la ritirata delle truppe tedesche alla fine della Seconda guerra mondiale.
Questo luogo ha attirato l’attenzione di molti storici e ricercatori, soprattutto perché si dice che Adolf Hitler vi abbia soggiornato durante la seconda guerra mondiale, attratto dalla particolare struttura della zona. Tuttavia, le ricerche su questo luogo sono state interrotte senza spiegazioni da parte del team che le conduceva, e nessun media internazionale ha ricevuto mai informazioni sull’argomento. Cosa nasconde il castello di Walbryzich? È possibile che ci sia qualche segreto nascosto nelle sue profondità?
La decisione di trasferire il famoso dipinto di Leonardo da Vinci e La Gioconda da Parigi a Cracovia, ha suscitato molte polemiche e perplessità. Una scelta apparsa alquanto stravagante che ha fatto gridare allo scandalo. C’è chi pensa che sia stata l’ennesima trovata per pubblicizzare la città polacca e attirare i turisti; altri, invece, ritengono che qualche gioco di potere possa aver messo a tacere i ricercatori. Quali sono le vere motivazioni dietro questo spostamento? E quali sono le conseguenze per il patrimonio artistico e culturale dell’Europa?
Inoltre, tra le varie ipotesi sul destino del tesoro nazista, alcune coinvolgono il ruolo del Vaticano e del Ministero del Tesoro della Croazia, che potrebbero essere entrati in possesso della fortuna accumulata nel famigerato treno d’oro. Tuttavia, nessuna prova concreta è mai emersa per confermare queste teorie, che rimangono avvolte nel mistero e nella speculazione.
Un’altra delle teorie diffuse sul destino del tesoro nazista è che si trovi nascosto nel fondo del mar Baltico, all’interno della nave passeggeri Wilhelm Gustloff. Questa imbarcazione, trasformata in nave ospedale durante la seconda guerra mondiale, fu colpita da tre siluri lanciati da un sottomarino sovietico il 30 gennaio 1945, causando la morte di oltre novemila vita umane. Si ritiene che a bordo ci fossero anche casse contenenti oro, gioielli e opere d’arte rubate dai nazisti in tutta Europa.
Rudi Lange, uno dei sopravvissuti alla catastrofe, ha rivelato che, quando era un giovane operatore radio sulla Wilhelm Gustloff, ha assistito al caricamento di centinaia di casse nella stiva. Secondo le voci che circolavano tra l’equipaggio, quelle casse contenevano oro e altri beni preziosi appartenenti al tesoro nazista, che dovevano essere trasportati in un luogo sicuro prima della fine della guerra. La spedizione della Gustloff, però, si trasformò nel peggiore disastro che la marina tedesca abbia mai pianto.
La sventurata vicissitudine della nave tedesca ha solleticato l’ambizione di tutti i cacciatori di tesori del mondo: mettere le mani sull’oro perduto di Hitler. Una leggenda su cui, da decenni, si ricamano ipotesi e teorie. E che ricorda molto da vicino la storia nostrana dell’oro di Dongo e del destino del tesoro che Benito Mussolini avrebbe voluto mettere in salvo prima della liberazione dell’aprile del ’45.
Finora, le più accreditate raccontavano di un treno seppellito in un lungo nascosto della Mitteleuropa. Altre, invece, parlavano di bunker impenetrabili e talmente ben occultati da risultare praticamente invisibili (e inviolati) anche a settant’anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Ora la nuova teoria apre il fronte marittimo della caccia al tesoro più lunga e affascinante degli ultimi decenni.