Simpatico, brillante, presuntuoso e a tratti arrogante. Jack Unterweger è uno scrittore di talento ma con un passato difficile, la macchia di un omicidio commesso in giovane età. In realtà è un serial killer spietato, feroce e senza scrupoli, al punto da mietere vittime in ogni parte del mondo nonostante il successo.
Il caso di Jack Unterweger è uno delle più singolari e famosi nel mondo della criminologia, era un assassino seriale “transnazionale”, cioè capace di spostarsi rapidamente e di cambiare luogo dei suoi crimini, rendendo difficile la sua cattura.
I primi segnali
Johann “Jack” Unterweger è nato il 16 agosto del 1950 a Judenburg, nella Stiria, regione sud-orientale dell’Austria. Sua madre era una prostituta austriaca, che rimase incinta di un soldato statunitense.
Trascorre la sua infanzia tra il nonno violento e alcolizzato – anche se la sua versione venne contraddetta dalla zia – e le prostitute e i loro protettori, mostrando fin da piccolo una personalità violenta e bizzarra. Non frequentava la scuola, preferendo vagabondare per le strade. A 16 anni subì il primo arresto per aver aggredito una prostituta.
Unterweger era un criminale abituale che tra la fine degli anni sessanta e l’inizio degli anni settanta commise numerosi reati di furto, violenza e stupro. Venne condannato a varie pene detentive nella prigione di Vienna, ma non riuscì a correggersi. Il suo aspetto era quello di un ragazzo biondo e baffuto, con una personalità impulsiva e aggressiva. Non tollerava di essere rifiutato o ostacolato, questo lo faceva reagire con brutalità.
Il primo omicidio
Jack Unterweger commette il suo primo delitto nel 1976, quando uccide la sua vicina di casa, Margaret Schaefer, una ragazza di diciotto anni. L’aveva convinta a salire sulla sua auto insieme a un’altra donna, Barbara Scholtz, una prostituta che conosceva entrambi. Margaret si rese conto troppo tardi della trappola: Jack le si avventò contro e le immobilizzò le braccia. Barbara non fece nulla per aiutarla, rimase immobile e silenziosa.
Dopo aver immobilizzato Margaret, Unterweger si diresse verso l’abitazione della ragazza dove forzò la porta dell’alloggio e ruba denaro e oggetti di valore. Tornato in macchina, porta la ragazza in un bosco e la costringe a spogliarsi, ma viene rifiutato e perde la testa. Prima la prende a pugni, poi la colpisce alla testa con un bastone, tutto sotto gli occhi di Barbara. Jack trascina la sua vittima vicino ad un albero, le strappa il reggiseno e lo usa per strangolarla.
Una seconda opportunità
Definito come uno “psicopatico esplosivo e aggressivo” dal medico nominato dal tribunale di Salisburgo per valutare il suo stato mentale, viene condannato all’ergastolo. In Austria per ergastolo si intende un periodo continuato di detenzione di 25 anni, con la possibilità di essere rilasciati sulla parola dopo 15 anni.
Ma in prigione si trasforma, si dedica allo studio e soprattutto alla letteratura. Tra le pagine dei libri, scopre i grandi classici, le poesie, le opere teatrali. Il killer esuberante diventa presto un esempio di rieducazione, ma non solo, inizia a scrivere. E sarà proprio la scrittura a offrirgli una seconda opportunità.
Unterweger, racconta la sua vita in un’opera autobiografica che conquista il pubblico e la critica. Dalla sua infanzia difficile alla sua adolescenza ribelle, fino al primo omicidio che lo ha portato dietro le sbarre a 26 anni. La sua prosa è fluida e coinvolgente, e il suo libro “Purgatorio o del viaggio in prigione” diventa un bestseller.
Unterweger non si ferma, scrive anche racconti, drammi teatrali e addirittura una sceneggiatura per un film di Willi Hengstler. Il mondo della cultura lo segue con interesse e ammirazione, ignaro della sua vera natura.
E così, il prigioniero poeta, riesce a fare breccia nel mondo della cultura che si mobilita per sostenere l’assassino che si è reinventato scrittore. Non è più un mostro, ma un uomo redento dalla letteratura. Trova il sostegno di molti intellettuali, che lo ritengono un caso di rieducazione e riabilitazione. Una petizione per la sua liberazione circola tra gli ambienti letterari e culturali. Il tribunale di sorveglianza di Vienna esamina la sua situazione e nel maggio del 1990 gli concede la libertà condizionata.
La nascita di un serial killer
Dopo aver pubblicato il suo libro di successo, Unterweger diventa anche una celebrità televisiva in Austria, viene presentato come un caso di riscatto sociale grazie al sistema carcerario. I suoi guadagni aumentano e l’ex omicida si lancia anche nel mondo della moda, firma abiti sportivi, sfoggia una Ford Mustang con la targa “Jack 1”. Accanto a lui una splendida modella, la sua fidanzata. Da condannato a star, un cambiamento incredibile. Tuttavia dietro le apparenze si nasconde una verità inquietante.
La sete di sangue di Unterweger non era svanita. Lo scrittore amato dalla comunità letteraria viennese nella sua mente continua a sognare violenze e sopraffazione, il desiderio è quello di replicare quanto avvenuto con Margaret, la 18enne ammazzata nel 1974.
La furia esplode: durante i primi dodici mesi di libertà, quando Jack ucciderà almeno sei prostitute. La prima vittima è Blanka Bockova, assassinata nella notte tra il 14 e il 15 settembre del 1990 a Praga, Repubblica Ceca. Dopo minacce e intimidazioni, la accoltella, prende il suo reggiseno, lo annoda formando un cappio e la strangola. Lo stesso modus operandi del primo delitto.
Unterweger non è ancora soddisfatto, dopo essere tornato in Austria, tra il 25 e il 26 ottobre uccide Brunhilde Masser: come Blanka, verrà ritrovata in un bosco, coperta dalle foglie, nuda ma ancora con i gioielli addosso. Poco più di un mese dopo, la stessa sorte tocca a Heidemarie Hammerer.
Tra il 7 e l’8 aprile cade nella sua trappola Silvia Zagler, tra il 16 e il 17 aprile uccide Sabine Moltzi, due settimane più tardi è il turno di Karin Erogiu. Il 5 ottobre verrà ritrovato il cadavere in stato di decomposizione di Elfriede Schrempf, mentre per il rinvenimento del corpo di Regina Prem toccherà attendere l’aprile del 1992. Nessuno collega i delitti, nessuno pensa a Unterweger, che intanto continua ad ammaliare critica e pubblico con fascino e cultura.
Gli Stati Uniti
Jack Unterweger, nel 1991 viene assunto da una rivista austriaca come giornalista e viene inviato a Los Angeles per scrivere un reportage sulla vita delle prostitute americane. Il suo scopo è confrontare la realtà della prostituzione tra l’Europa e gli Stati Uniti. A Los Angeles, Jack si fa accompagnare da alcuni agenti di polizia in un giro di perlustrazione in una zona nota per la presenza di lucciole. Ma Jack nasconde un segreto terribile: è un assassino seriale che non si fermerà nemmeno in terra straniera.
Il 20 giugno 1991 viene rinvenuto il cadavere seminudo della prostituta Shannon Exley. Nella notte tra il 28 e il 29 giugno viene assassinata un’altra passeggiatrice, Irene Rodriguez. Infine, una settimana dopo, la terza vittima è Sherri Ann Long. Tre donne morte in circostanze analoghe, tutte vittime di violenza sessuale e strangolamento. Chi ha ucciso ha usato dei rami d’albero per abusare delle donne e poi le ha soffocate con i loro stessi reggiseni.
Grazie alla competenza di Lynn Herold in materia, la polizia di Los Angeles riconosce i tratti distintivi e non ha esitazioni, si tratta dell’opera di un serial killer. La notizia giunge a Vienna, dove le forze dell’ordine sono ancora impegnate sui casi delle prostitute uccise, senza trascurare l’omicidio irrisolto avvenuto a Praga. Il risultato è, undici vittime in totale, un solo colpevole.
L’arresto e la fine di Unterweger
La polizia ceca trova una prova decisiva contro Unterweger, lo scrittore austriaco che adesso è sospettato di aver ucciso Blanka Bockova. La vittima era stata notata da alcuni testimoni mentre saliva sull’auto di Unterweger, poco prima di essere strangolata con il suo reggiseno. Gli agenti di Praga chiedono ai colleghi di Vienna di ispezionare il veicolo.
La polizia trova le prove definitive all’interno della vettura che collegano Unterweger agli omicidi di Bockova e Hammerer. Un capello trovato nella sua auto corrisponde al DNA di Blanka Bockova, mentre dei fili di lana rossa trovati sul cadavere di Heidemarie Hammerer, appartengono alla sciarpa di Unterweger. Questi elementi, insieme al profilo psicologico fornito da Quantico, fanno di Jack The Writer il principale sospettato di tutta la catena di delitti.
Unterweger, il serial killer che si fingeva scrittore, è braccato dalla polizia austriaca, che ha emanato un mandato di cattura internazionale. Invece di arrendersi, fugge con una ragazza di 18 anni, che lo ama ciecamente. Viene inseguito in Europa, Canada e di nuovo negli Stati Uniti, dove l’FBI lo arresta a Miami il 27 febbraio 1992, grazie alla sua carta di credito.
Durante la sua latitanza negli Stati Uniti, Unterweger aveva contattato e cercato di convincere i media austriaci della sua innocenza. Ma le sue parole non sono bastate a scagionarlo dalle accuse. Catturato, viene estradato in Austria.

La fine di Jack Unterweger è stata annunciata dal tribunale di Graz il 29 giugno 1994. Nonostante i tentativi di difesa, Unterweger viene ritenuto responsabile di sette omicidi e sospettabile di almeno altri due, e dunque condannato all’ergastolo senza possibilità di appello. Niente avrebbe potuto salvarlo questa volta, né la comunità letteraria né il perdono da parte dei parenti delle vittime. Unterweger non ha avuto scampo.
La mattina dopo la sentenza, il suo cadavere viene ritrovato impiccato con una corda fatta coi lacci delle sue scarpe ed un elastico preso da un paio di pantaloni da ginnastica. Nella sua stanza sono state rinvenute anche alcune audiocassette, il cui contenuto è rimasto un mistero. Per un cavillo del diritto austriaco, Unterweger è considerato ufficialmente innocente in quanto è morto prima della sentenza di appello.