Uno dei più «autentici» falsi della storia dell’ufologia è il filmato in bianco e nero dell’autopsia di un alieno, divulgata con clamore dal 1995 da Ray Santilli, che lavorava nel campo musicale, il quale fece di tutto per vendere il filmato alle televisioni del mondo intero.
Santilli cercò di far cadere in trappola la comunità ufologica, e non solo loro, cercò di far credere al mondo intero che si trattasse di una vera autopsia aliena del 1947, effettuata su un alieno recuperato in seguito alla caduta di un disco volante. C’era anche un filmato che mostrava i rottami del disco volante.
Santilli però, mise in piedi una storia poco credibile che accompagnava il filmato. Dichiarò di aver acquistato alcune bobine da un ex cineoperatore militare di ottantatré anni di nome Jack Barnett.
L’uomo avrebbe realizzato il filmato nel 1947, quando era di stanza a Washington D.C., che include i rottami di un disco volante precipitato nel New Mexico, le autopsie di due alieni recuperati, la ricognizione di uno strano essere all’interno di una tenda da campo (noto come Filmato della Tenda) e altre sconvolgenti e ancora ignote sequenze.
Barnett, avrebbe anche affermato che dopo aver sviluppato le pellicole fece una prima consegna. Il resto del materiale non venne però mai restituito ai militari, che non andarono mai a ritirare le altre bobine, malgrado fossero stati più volte invitati a farlo dallo stesso Barnett.

La storia raccontata da Santilli è stata più volte modificata per venire incontro alle numerose critiche mosse da alcuni ricercatori, Santilli astuto, si guardò bene dal mostrare a chiunque il filmato proiettato dalle pellicole originali.
Le immagini video, mostrano un corpo disteso su un tavolo anatomico, glabro, alto circa un metro e trenta centimetri, forse idrocefalo, il volto da anziano, fornito di sei dita per mano e per piede. Le tute protettive che coprono i componenti dell’equipe rendendoli irriconoscibili – se pure giustificate da una possibile contaminazione radioattiva del corpo – sono sospette, così come alcune fasi frettolose dell’operazione, che sembrano eseguite più per creare un effetto verosimile e impressionante che non per esigenze scientifiche vere e proprie.
In realtà, la grande maggioranza degli ufologi e degli esperti catalogarono immediatamente l’autopsia come un falso, evidenziando anche la presenza di numerose prove che indicavano che si trattsse solo di un manichino riempito con interiora di animali.
Negli USA, già nel novembre/dicembre 1995 era stato pubblicato, su un giornale anti-bufala molto famoso, la dimostrazione che il filmato fosse ridicolo e falso, cosa simile avvenne anche in Italia nell’Aprile 1996, dove l’autopsia vinse addirittura il premio Bufala d’oro.

Purtroppo, prevalse il sensazionalismo e la voglia di guadagnarci sopra, quindi l’autopsia venne portata come vera negli anni successivi, ignorando le numerose prove che svelavano la bufala ed ignorando i numerosi pareri contrari alla sua veridicità. Nel frattempo, Ray Santilli cercò di tenere acceso il fuoco per far vivere il più possibile il mercato che ne era sorto intorno all’autopsia, e quindi fece sbucare false testimonianze e false analisi a favore, tutte smontate quasi immediatamente da molte persone.
Tutto questo mentre i centri ufologici, anche italiani, emanarono sin da subito dispacci stampa per mettere in guardia dalla bufala, etichettandola già dal 1996 come la più pesante minaccia mai rivolta alla credibilità della ricerca ufologica seria, infatti la bufala dell’autopsia creò danni enormi.
La credibilità del filmato di Ray Santilli
Una delle affermazioni più ridicole, fu la conferma della datazione della pellicola originale in seguito ad un analisi effettuata da parte della Kodak, la quale smentì non appena contattata, affermando anche, che Santilli si era rifiutato di mandare il materiale effettivamente richiesto per l’analisi e che aveva mandato solo dei pezzetti di vecchia pellicola certamente non appartenente al filmato in questione, infatti mostravano tutt’altro.

La Kodak, per delle analisi accurate sull’autenticità, aveva bisogno di parti della pellicola originale da poter analizzare (senza danneggiarla) e stabilire l’anno esatto della pellicola, ma niente di questo le fu mai consegnato, neanche un fotogramma che riprendeva in modo certo una scena dell’autopsia. Inoltre, durante tutta la vicenda, nessuno vide mai il filmato proiettato dalla pellicola originale.
Santilli viene messo alle strette
Santilli, affermò anche che il filmato era su una pellicola del 1947, una 16 millimetri in nitrato, sfortunatamente però, Santilli non si era bene informato, poichè la Kodak non ha mai prodotto pellicole a 16 millimetri in nitrato.
Le verifiche sulla pellicola sarebbero state addirittura ridicole: Santilli aveva inviato via fax una copia della pellicola all’esperto americano in tecniche fotografiche Bob Shell, il codice presente sulla pellicola riporta la scritta KODA seguita da un quadrato e da un triangolo, effettivamente il codice corrispondeva a quello di una pellicola del 1947, ma Santilli non mostrò o inviò mai a nessuno un frammento della pellicola originale con impresso quel codice.
Messo sotto pressione, fu costretto a rilasciare dei frammenti di pellicola che a suo dire appartenevano all’autopsia, tuttavia i suddetti non centravano nulla con il filmato in questione, poichè nessuno mostrava le immagini richieste e addirittura alcuni erano completamente neri.
Inoltre, la pellicola rilasciata era a perforazione singola mentre la cinepresa Bell & Howell del 1947 (quella che il testimone di Santilli dice di aver utilizzato) poteva utilizzare esclusivamente pellicole con perforazione su ambo i lati.
Nessuna televisione di qualsiasi nazionalità e neppure alla Eastman Kodak Company, è stato mai dato un singolo frammento con le immagini del presunto filmato dell’autopsia aliena. Oltre tutto, il solo modo con cui tutti, nessuno escluso, hanno potuto vedere le sequenze dell’autopsia, è tramite copia video. Per quanto se ne sappia, nessuno ha mai vista proiettata la pellicola da 16 millimetri.
Lo stesso modo in cui fu girata l’autopsia fu anche ritenuto errato da cameraman militari esperti degli anni ’40, che affermarono si trattasse di riprese di pessima qualità, ed infatti dichiararono: «Se qualcuno nella mia unità avesse girato un filmato del genere sarebbe finito in cucina a pelare le patate».

Per quanto riguarda la qualità delle riprese, nel 1947, per progetti importanti, e in tutte le procedure mediche, si utilizzavano pellicole da 16 millimetri a colori. Per procedure mediche importanti, inoltre, venivano utilizzate due cineprese: una su un treppiedi e una montata sul soffitto (quindi entrambe fisse). Inoltre ogni autopsia era ripresa, oltre che da un cineoperatore, anche da un fotografo che, inevitabilmente, sarebbe stato inquadrato dalle telecamere, tutto ciò non appare nel filmato di Santilli.
Medici esperti che esaminarono l’autopsia nel filmato dichiararono: «l’autopsia è fatta secondo nessun canone e sicuramente non è stata eseguita da un patologo. Non ci siamo come manualità, non ci siamo come tempi, non ci siamo come ferri. Non vengono eseguiti prelievi e mancano i ferri necessari». Inoltre, l’autopsia non venne eseguita in condizioni di emergenza secondo il racconto fornito.

Interessante anche quello che questi medici esperti affermarono sulla figura dell’alieno, che erano concordi nel definire l’alieno un non senso biologico.
Essi dichiararono che: «le immagini si riferisco a strutture troppo vicine a quella umana ma contemporaneamente, l’assenza della muscolatura mimica del volto e l’assenza dei muscoli propri della mano rendono assurda l’ipotesi di un legame con un corpo umano. Una mano, che mostra di essere così vicina a quella umana ma che manca delle strutture muscolari destinate alla sua utilizzazione è un non senso biologico». Gli esperti medici concordarono anche sul fatto che non poteva trattarsi un caso di deformità e che gli organi interni erano messi in modo assurdo. In sostanza, i medici ritennero sin da subito che si doveva trattare di un pupazzo.
In aggiunta, anche gli esperti di fama mondiale di effetti speciali di Hollywood, dichiararono più volte all’unanimità che l’autopsia era un falso. Tutti concordarono sulla facile riproducibilità del filmato, addirittura migliorando molti aspetti, perchè quello visionato era stato considerato il prodotto di un dilettante. Nessuno degli esperti in effetti speciali che ha passato in rassegna le immagini, ha mai ammesso che ci possa essere anche solo la remota possibilità che il filmato sia genuino.

Interessante anche la presenza di un modello di telefono che, all’epoca in cui si sarebbe svolta l’autopsia ripresa il 1947, ancora non era stato inventato: il telefono a muro con il filo a spirale è stato introdotto negli Stati Uniti dalla AT&T solamente nel 1956, come risulta da tutte le fonti ufficiali. Per controllare basta vedere il Bell system telephone story dove sono presenti tutti i telefoni prodotti, quello in questione appare inevitabilmente solo nel 1956.
Nel 1996 la rivista del Comitato Italiano per il controllo delle Affermazioni sul Paranormale (Cicap), Scienza & Paranormale, assegnò la Bufala d’oro al controverso filmato. Il premio è stato assegnato a Ray Santilli, proprietario del filmato, per essere riuscito a vendere il suo prodotto a mezzo mondo.
D’altronde in quegli anni molti esperti in varie discipline accusarono il filmato dell’autopsia aliena di essere solo una frode supportata da un’abile campagna di marketing basata sull’ingenuità del pubblico. Ciononostante il filmato continuò a essere spacciato per autentico da molte fonti.
La fine ufficiale della bufala
Con la diffusione di internet, la gente ha iniziato a informarsi meglio, con la possibilità di accedere alle prove che hanno smontato la bufala; nel 2006 lo stesso Ray Santilli ammise che si era trattato di un elaborato falso fatto con un pupazzo riempito di interiora animali, utilizzando poi, un effetto banale per far sembrare invecchiata la pellicola.
L’alieno fu realizzato da uno scultore inglese esperto di effetti speciali, John Humphreys, il quale fu anche uno dei protagonisti del filmato (il capo chirurgo). I cadaveri di lattice, racconta, furono riempiti con cervella di pecora, interiora di pollo e ossa e articolazioni di agnello comperate al mercato.
Santilli fece anche un film su tutta questa vicenda, pubblicizzandolo soprattutto grazie all’attenzione ricevuto dopo la tempestiva dichiarazione di falso.
Finito il filmato, girato da Humphreys, Ray Santilli (il direttore di una casa di produzione video che poi presentò al mondo i 91 minuti di autopsia) e altre tre persone, fecero a pezzi i fantocci e li buttarono nella spazzatura in vari punti di Londra. Insomma, le interiora del famoso alieno andarono in pasto ai gatti.
Santilli ha anche ammesso che i pannelli dei rottami nel filmato, sono il risultato di una licenza artistica e che egli stesso ha persino costruito una delle travi dal portabagagli della sua automobile.
Nel tentativo di non essere denunciato per truffa, Santilli dichiarò che in realtà la falsa autopsia era una ricostruzione di una vera autopsia danneggiata in suo possesso, contemporaneamente nacque anche l’idea che in realtà ci fosse stato il complotto di un governo occulto che lo aveva obbligato a dichiarare che l’autopsia era un falso, o che l’autopsia era stato un tentativo di fare disinformazione e altre fesserie del genere.
L’ufologo inglese Philip Mantle, che all’epoca si era dichiarato certo della bontà del filmato, oggi commenta:
«Onestamente posso dire che non credo a una parola di quanto detto da Santilli e non ho alcun dubbio che il filmato non sia niente altro che un falso assoluto. Non esiste e non è mai esistito un filmato originale. Santilli aveva ben poca credibilità, ma adesso non ne ha più nessuna».
Nonostante la maggior parte degli ufologi etichettò prontamente l’autopsia come un falso, la storia della stessa, ha finito per deteriorare la credibilità dell’ufologia e di molti ufologi in modo quasi irreparabile. Si pensi che molti di essi, davanti alle prove di un falso, hanno gridato alla stupidità del mondo scientifico e degli esperti, dicendo che sbugiardare l’autopsia andava contro la ricerca seria, che il filmato era stato insulsamente liquidato da arroganti e sedicenti studiosi, che gli organi di stampa erano stati pilotati, finendo perfino in incredibili ipotesi complottistiche.
Ovviamente nulla si è imparato da questa storia, visto come continuano ad essere prese in considerazione bufale di ogni tipo, nonostante nell’era di internet sia più facile trovare dei riscontri.
L’autopsia dell’alieno è l’ennesima dimostrazione dell’esistenza di persone che credono vere delle cose spudoratamente controverse nonostante l’evidenza dei fatti e nonostante la quasi totalità dei pareri sottolinei che si tratta di un falso. Infine, sembra quasi superfluo aggiungere che finora non esiste un solo filmato autentico di un autopsia aliena.

