Nel 1953, una tranquilla contea della Georgia, si trovò improvvisamente al centro dell’attenzione dei media nazionali suscitata da una notizia del telegiornale locale che aveva annunciato la vicenda di tre ragazzi: erano riusciti a catturare un extraterrestre.
Era una notte calda l’8 luglio 1953. L’agente di polizia Sherley Brown e il suo collega erano di routine in pattuglia lungo l’autostrada Bankhead vicino ad Austell, in Georgia, quando più avanti videro un pick-up fermo in mezzo alla strada. Accostarono per indagare. Quella che trovarono di fronte ai loro occhi, sarebbe stata la scena più insolita che avrebbero mai incontrato durante tutta la loro carriera di agenti.
Tre giovani spaventati – Edward Watters, un barbiere di 28 anni, Tom Wilson, barbiere di 20 anni e Arnold «Buddy» Payne, un macellaio di 19 – attendevano nervosi sul ciglio della strada. E lì, sdraiato sull’asfalto davanti al pick-up, illuminato dai fari del veicolo, c’era una bizzarra creatura che in quel momento veniva guardata dal mondo intero come un alieno venuto dallo spazio.
Gli alieni erano molto in voga all’epoca nei notiziari. Proprio la notte precedente, c’erano state diverse segnalazioni di un grande oggetto multicolore a forma di cono che aveva sorvolato il cielo nei pressi di Marietta, in Georgia. Ma nessuno aveva mai visto un alieno in carne e ossa prima di allora.


I giovani raccontarono agli agenti una strana storia. Dicevano di essere stati in giro con il pick-up, ma quando erano giunti sulla collina, si ritrovarono improvvisamente a dover frenare per schivare con una sbandata un piccolo disco volante, che affermavano, fosse completamente di colore rosso fuoco.
Qualche istante prima della frenata, tre piccoli alieni erano fuori dall’imbarcazione e vagavano su e giù per la strada. I giovani dissero che nonostante avessero tentato una brusca frenata per tentare di fermare il mezzo in tempo, non era stato possibile evitare di colpire uno degli alieni vaganti. Gli altri due astronauti spaventati, raggiunsero l’astronave e si diedero alla fuga, lasciando sulla strada tracce di bruciature circolari ancora visibili.
Ed Watters più tardi disse alla stampa: «Si sono buttati tutti a capofitto. Due di loro ce l’hanno fatta. Io ho colpito l’altro. L’oggetto rosso è diventato blu e si è allontanato a gran velocità».
All’inizio gli ufficiali non erano sicuri di credere alla storia, ma non potevano negare le prove fisiche che la sostenevano: i lunghi segni di frenata sulla strada, e il corpo dello stesso alieno che giaceva senza vita sull’asfalto – una creatura umanoide senza capelli, alta mezzo metro, con occhi inquietanti, rotondi e scuri.
I poliziotti, però, non sapendo cosa fare riguardo l’incidente, lo riferirono al loro superiore che un po scettico, lasciò che i giovani tornassero a casa con l’alieno venuto dallo spazio.

Frenesia mediatica
I tre giovani tornarono a casa, misero l’alieno nel frigorifero e poi chiamarono l’Atlanta Constitution. Un giornalista chiese loro di portare l’alieno, cosa che fecero, e il giornale decise di fare esaminare il corpo da un veterinario della zona, che dopo avere visionato il corpo dell’alieno, confermò che si trattava davvero di qualcosa fuori dal normale. Così la storia finì al telegiornale, annunciando che era stato catturato un alieno proveniente dallo spazio.
La tranquilla contea della Georgia si trovò immediatamente al centro della frenesia mediatica. I giornalisti arrivarono nella piccola città, e gli uffici stampa di tutti gli Stati Uniti intasarono il centralino della stazione di polizia. Anche i rappresentanti dell’aviazione militare arrivarono per valutare la situazione. È fu a quel punto che anche le autorità della polizia di Stato, fecero il loro ingresso nella vicenda.
Il dottor Herman Jones, capo del laboratorio della polizia scientifica della Georgia, sopraggiunto sulla scena, confiscò la creatura e la portò all’Università di Emory per essere sottoposta all’esame di due professori di anatomia, il dottor Marlon Hines e W.A. Mickle. I medici stabilirono rapidamente che l’alieno era senza dubbio di origine terrestre: si trattava di una Macaca multata, una scimmia fatta sembrare aliena tagliandole la coda e rasata del pelo con una crema depilatoria.
Il dottor Hines commentò che se la creatura «veniva da Marte, su Marte ci sono delle scimmie». Il dottor Mickle aggiunse: «Se viene dallo spazio, non hanno inventato niente di nuovo».
La confessione dei tre burloni
Di fronte a queste inconfutabili perizie, i giovani confessano. I tre erano coinquilini, vivevano insieme al 1919 di Peachtree Road, spiegarono che non era stato altro che uno scherzo, ispirato da una scommessa fatta durante una partita a carte. Ed Watters aveva scommesso con i suoi amici 10 dollari che sarebbe potuto apparire sul giornale locale nel giro di una settimana.
Per vincere la scommessa, aveva comprato una scimmia in un negozio di animali, le aveva dato una dose letale di cloroformio, rasato i peli, e poi le aveva tagliato la coda. Il risultato fu una creatura dall’aspetto decisamente extraterrestre. Inoltre era stata usata una fiamma ossidrica per riprodurre le bruciature sull’asfalto.

I tre burloni vennero arrestati e accusati per il maltrattamento dell’animale. Tuttavia, se la cavarono per un cavillo, perché il giudice James T. Manning decise che l’accusa non poteva essere perseguita nella contea di Cobb, dove furono arrestati, perché la scimmia era stata uccisa nella contea di Fulton (Atlanta).
Tuttavia Ed Watters non ne uscì indenne. Poiché diverse auto si erano radunate nel punto in cui Watters sosteneva di aver colpito l’alieno, fu formulata l’accusa di intralcio alla circolazione stradale a cui il giovane, si dichiarò colpevole. Fu multato di 40 dollari. I suoi due amici invece, assolti.
Così, sebbene Watters abbia vinto la sua scommessa (era stato menzionato non solo sui giornali locali ma anche su quelli nazionali), fini in rosso, perché oltre alla multa, la scimmia gli era costata 50 dollari.
Si sa molto poco delle successive vicende dei tre ragazzi. Watters avrebbe lasciato la città qualche mese dopo perché si era stancato della gente che si riferiva a lui come l’Uomo Scimmia. Ma a parte questa piccola curiosità, tutti e tre scomparvero completamente dalla scena pubblica. Tuttavia, il loro caso ha continuato a vivere nella tradizione georgiana, ricordato dalla gente del posto come la grande bufala della scimmia del 1953.

Per quanto riguarda la scimmia rasata, inizialmente era conservata in una stanza sul retro del Georgia Bureau of Investigation, ma a causa del suo persistente interesse, alla fine è stata esposta nel mini-museo del GBI nella contea di DeKalb. Tuttavia, se desiderate vederla, è consigliabile prendere un appuntamento.