Vi siete mai chiesti cosa potrebbe dire il diavolo se potesse scrivere una lettera a un essere umano? Allora non siete i soli. Nel 1676, una suora siciliana di nome Maria Crocifissa della Concezione affermò di aver ricevuto una lettera di questo tipo dal Principe delle Tenebre in persona.
La lettera è stata scritta on un codice misterioso, che per secoli ha lasciato perplessi gli studiosi, fino a quando, un team di ricercatori ha utilizzato un software trovato sul dark web per decifrarla. Che cosa hanno trovato? E che cosa ha rivelato sulla suora, sul diavolo e sull’intera vicenda della crittografia?
La suora e la lettera
Maria Crocifissa della Concezione nacque nel 1645 con il nome di Isabella Tomasi. Era una discendente dell’aristocratica famiglia Tomasi, di cui faceva parte il famoso scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa.
All’età di 15 anni entrò nel convento benedettino di Palma di Montechiaro, in Sicilia, dove prese il nome di Maria Crocifissa. Era nota per essere una musicista e una pittrice di talento, ma anche incline a visioni e crisi isteriche. Credeva di essere spesso posseduta dal diavolo, che tentava di allontanarla dalla sua fede.
L’11 agosto 1676 fu trovata priva di sensi nella sua cella, con macchie di inchiostro sulle mani e sul viso e una misteriosa lettera sulla scrivania. La lettera era scritta in un alfabeto sconosciuto, composto da 14 simboli e 500 lettere.
Sosteneva che la lettera le era stata dettata dal diavolo durante una delle sue possessioni e che non aveva idea del suo significato. Lei e le sue consorelle credevano che la missiva fosse una trappola tesa da Satana per indurla a rinunciare alla fede in Dio.
Nel 1672 si dice abbia avuto una visione della Madonna Addolorata che le avrebbe detto «Sarà la croce la tua perpetua clausura… Già è stabilita la croce, resta il montarci pian piano sopra… per essere crocifissa perfettamente». Secondo una testimonianza di una sua sorella, che conviveva con lei nella comunità, visse continuamente in penitenza, accettando con gioia le infermità che la colpirono e la condussero poi a una morte prematura.
La lettera è stata conservata per secoli negli archivi del convento, insieme ad altri scritti e dipinti di Maria Crocifissa. Si tratta di una delle numerose lettere in codice che la suora compilò nel corso della sua vita, tuttavia è l’unica ad essere sopravvissuta. Secondo un resoconto scritto sull’accaduto dalla badessa Maria Serafica nel quale attesta il coraggio di Suor Maria Crocifissa, Satana avrebbe anche tentato di costringere la suora a firmare la lettera. Tuttavia la suora si sarebbe opposta alla richiesta scrivendo invece «Ohimé», l’unica parola comprensibile del documento.
Molti studiosi e crittografi nel corso degli anni hanno cercato di decifrare il codice, però nessuno ci è mai riuscito. Negli anni sessanta, La Domenica del Corriere bandì un concorso a premi per chi fosse riuscito a tradurre la lettera.
Il codice e il software
Nel 2017, un gruppo di ricercatori del Ludum Science Center in Sicilia ha ottenuto una copia di questa lettera e ha deciso di tentare un nuovo metodo per decifrare questa misteriosa missiva.
Hanno utilizzato un software trovato sul dark web, che ritenevano fosse utilizzato dai servizi di intelligence per il code breaking. Il software impiegato è un complesso algoritmo di decrittazione in grado di confrontare i simboli con vari alfabeti e lingue.
I ricercatori hanno alimentato il software con gli alfabeti greco antico, arabo, latino, runico e quello degli yazidi, il popolo considerato adoratore del diavolo che abitò il Sinjar iracheno prima della comparsa dell’Islam. In seguito hanno inserito il testo della lettera e hanno atteso i risultati. Con grande sorpresa, il software è riuscito a decifrare parzialmente la lettera, rivelando un misto di lingue e riferimenti.
Il messaggio e il significato
Il testo decifrato della lettera rivela un messaggio bizzarro e incoerente e riguarda la connessione tra Dio, gli esseri umani e Satana
La lettera inoltre contiene alcune riflessioni filosofiche sulla natura umana, sul libero arbitrio e sul male. Ecco alcuni estratti di questa lettera:
– “Dio pensa di poter liberare i mortali”
– “Questo sistema non funziona per nessuno”
– “Forse ora lo Stige è certo”, riferendosi al fiume Stige, il fiume della mitologia greca che deve essere attraversato dai morti per raggiungere gli Inferi.
– La Santa Trinità è un peso morto.
– “Nessuno può pagarci”
– “Siete tutti fiamme”
– “Siete tutti fuoco”
– “Siete tutti in fiamme”
I ricercatori hanno concluso che la lettera non è stata scritta dal diavolo, ma da Maria Crocifissa stessa.
Si ipotizza che avesse una buona padronanza delle lingue, che le permise di inventare il codice, ma anche che potesse soffrire di una condizione mentale come la schizofrenia o il disturbo bipolare, che le faceva immaginare questi colloqui con il Diavolo.
È stato inoltre riscontrato che alcune frasi della lettera oltre a essere ripetitive, erano simili a quelle presenti in altri testi storici, come Il Principe di Niccolò Machiavelli o La città di Dio di Sant’Agostino. Questo indica che Maria Crocifissa era molto colta e influenzata da varie fonti.
I ricercatori hanno pubblicato i loro risultati in un documento intitolato “The Devil’s Letter: A Cryptographic Mystery from 1676“. Successivamente hanno ricevuto molte richieste di informazioni da parte di curiosi e sette sataniche interessate a saperne di più sulla misteriosa lettera del diavolo.
Il mistero e la storia
La lettera di Maria Crocifissa è uno sguardo sulla storia della religione, della cultura e della psicologia nell’Europa del XVII secolo.
In quel periodo l’Europa stava vivendo grandi cambiamenti sociali e politici, come l’ascesa dell’assolutismo, del nazionalismo e del colonialismo, il declino del feudalesimo e le conseguenze della Guerra dei Trent’anni. Fu anche un periodo di innovazioni scientifiche e artistiche, nonché di conflitti e persecuzioni religiose.
La Chiesa cattolica dovette affrontare le sfide della Riforma protestante, dell’Illuminismo e dell’ascesa del secolarismo. La risposta fu la Controriforma, che mirava a convertire la Chiesa dall’interno e a combattere l’eresia e il dissenso. La Chiesa promosse anche il culto dei santi e delle reliquie, nonché la pratica dell’esorcismo e della caccia alle streghe.
Maria Crocifissa della Concezione morì il 16 ottobre del 1699, nel monastero in cui aveva vissuto la sua vita, pronunciando le parole: “Santo, Santo, Santo”.