Il conflitto tra Israele e la Palestina ha radici antiche e profonde. La terra che oggi è contesa è stata testimone di eventi storici e religiosi fondamentali per l’identità ebraica e araba. Entrambi i popoli rivendicano il diritto di vivere in pace e sicurezza su quella terra, ma le soluzioni politiche sono ancora lontane.
Questa terra antica e sacra ha visto nascere e morire civiltà, credenze, imperi e profeti. Israele è il luogo dove le tre grandi religioni monoteiste si sono incontrate, scontrate e intrecciate. Un paese ricco di storia, cultura, spiritualità e leggende.
Le fasi della storia di Israele
La storia di Israele è un mosaico di eventi e culture che si sono succedute nel corso dei millenni. Per apprezzarne la ricchezza e la complessità, occorre esaminare le diverse fasi storiche che hanno segnato il destino di questo territorio. Qui la storia si è fatta e rifatta più volte, tra le lotte degli ebrei per la loro terra, le conquiste dell’Impero Romano, le rivendicazioni di cristiani e musulmani. La storia di Israele è una delle più affascinanti del mondo, perché racchiude in sé molte sfumature e contrasti.
Israele è uno stato che ha una lunga e complessa storia. La sua origine risale all’antichità, quando il popolo ebraico si stabilì nella terra di Canaan, considerata la terra promessa da Dio. Le principali epoche storiche di Israele sono:
- L’età biblica, dal XVII secolo a.C. al VI secolo a.C., caratterizzata dalla formazione dei regni di Israele e Giuda, dalla conquista assira e babilonese, e dall’esilio e ritorno degli ebrei.
- L’età ellenistica e romana, dal IV secolo a.C. al I secolo d.C., in cui Israele fu dominato dai Greci, dai Seleucidi, dai Maccabei, dai Romani e da Erode il Grande. In questo periodo nacque il cristianesimo e si verificò la distruzione del Secondo Tempio.
- L’età bizantina e islamica, dal IV secolo al XI secolo, in cui Israele fu parte dell’impero bizantino e poi invaso dagli Arabi musulmani. In questo periodo si sviluppò il giudaismo rabbinico e si ebbero le crociate cristiane.
- L’età medievale e ottomana, dal XII secolo al XVIII secolo, in cui Israele fu conteso tra i vari regni crociati, i Mamelucchi, i Mongoli, i Turchi ottomani e i Safavidi. In questo periodo si ebbero le espulsioni degli ebrei dalla Spagna e dal Portogallo e l’inizio della diaspora ebraica.
- L’età moderna, dal XIX secolo al XX secolo, in cui Israele fu parte dell’impero ottomano e poi del mandato britannico. In questo periodo si sviluppò il sionismo, il movimento nazionale degli ebrei che aspiravano a creare uno stato ebraico in Palestina. Si ebbero anche le due guerre mondiali, l’Olocausto, la guerra arabo-israeliana del 1948 e la dichiarazione di indipendenza di Israele.
- L’età contemporanea, dal XXI secolo ad oggi, in cui Israele è uno stato sovrano, membro delle Nazioni Unite e della NATO. In questo periodo Israele ha affrontato vari conflitti con i paesi arabi vicini, con i palestinesi che rivendicano uno stato proprio, con l’Iran che minaccia il suo esistenza nucleare, e con le sfide interne della sua società multiculturale e multireligiosa.
Le origini dell’Ebraismo
La storia d’Israele ha inizio con le origini del popolo ebraico e il suo capostipite Abramo. La Bibbia racconta che Dio gli fece dono della terra di Canaan, l’odierna Palestina. Abramo lasciò la sua patria, Ur, in Mesopotamia, e si stabilì con la sua tribù nella Valle del Giordano.
Dopo un periodo di benessere, gli ebrei si rifugiarono in Egitto, probabilmente a causa di una forte carestia. Lì subirono la schiavitù sotto il dominio dei faraoni egizi, finché non intrapresero il celebre esodo dall’Egitto. Guidati da Mosè, gli ebrei compirono un lungo e mitico viaggio per tornare in Palestina.
Mosè è una figura centrale nella Bibbia, in quanto guidò il popolo ebraico fuori dall’Egitto, attraversando il Mar Rosso diviso miracolosamente. Ricevette da Dio i Dieci Comandamenti e le istruzioni per la torah, che trasmise oralmente ai suoi successori. Tuttavia, la storicità di Mosè è oggetto di dibattito tra gli studiosi. Non ci sono prove archeologiche o documentarie che confermino la sua esistenza, e alcuni elementi della sua vita potrebbero essere di origine mitica o leggendaria.
Salomone, Regno di Giudea e Regno d’Israele
La storia d’Israele prosegue con la migrazione degli ebrei verso la Palestina, dove incontrarono molte difficoltà e ostilità. Infatti, dovettero combattere contro popolazioni come filistei, ammoniti, moabiti, edomiti ed aramei.
Per questo motivo, si formò un unico regno ebraico sotto la guida del Re Saul, che riunì le dodici tribù ebraiche. Dopo la sua morte, gli succedette il Re David, appartenente alla tribù di Giuda, che riuscì a sottomettere i filistei e a conquistare Gerusalemme, facendola diventare la capitale del nuovo Regno d’Israele.
Re Salomone fu il sovrano che unì le tribù di Israele in un solo regno, portandolo al suo apice di gloria e ricchezza. Sotto il suo dominio, Gerusalemme divenne una città magnifica, adornata di palazzi sontuosi e del celebre Tempio Ebraico, coperto di oro e pieno di tesori, gemme e metalli preziosi. Tuttavia, dopo la sua morte, il regno si divise in due: il Regno di Giudea, con capitale Gerusalemme, e il Regno d’Israele, con capitale Samaria, nella regione della Galilea.
La Conquista Assiro-Babilonese e Alessandro Magno
Gli Ebrei subirono la dominazione di vari popoli nel corso della loro storia. Il primo fu l’impero assiro, che nel 722 a.C. invase il Regno d’Israele e deportò molti abitanti in Mesopotamia. Il secondo fu l’impero babilonese, che nel 586 a.C. sottomise il Regno di Giuda, distrusse il Tempio di Gerusalemme e mandò in esilio a Babilonia gran parte della popolazione ebraica. Questa fase è nota come “Cattività di Babilonia“.
Il terzo fu l’impero persiano, che nel 538 a.C. conquistò Babilonia e permise agli Ebrei di tornare nella loro terra, dove ricostruirono il Tempio e ripristinarono il culto ebraico, ma rimasero soggetti ai Persiani.
Dopo la sconfitta dei Persiani ad opera di Alessandro Magno, il Medio Oriente passò sotto il controllo dei Greci. I Seleucidi, che ereditarono il potere su Gerusalemme, imposero la cultura ellenistica agli Ebrei, provocando la loro opposizione. La ribellione portò alla liberazione del Giudaismo dal dominio greco, e Re Simone Maccabeo inaugurò la Dinastia degli Asmonei.
L’epoca di Cristo
Nel 37 a.C. il trono di Giudea fu occupato da Erode, soprannominato il Grande, famoso per la sua crudeltà e violenza. Durante il suo regno, nacque Gesù Cristo, e secondo la tradizione,
Erode fu responsabile del massacro degli innocenti, un atto di genocidio volto a eliminare il presunto Messia del cristianesimo. Tuttavia, fu anche un sovrano molto ambizioso, che seppe mantenere l’ordine e la stabilità in una regione turbolenta e conflittuale.
Nel corso della sua missione, Gesù di Nazareth compì numerosi miracoli e insegnamenti. Tra questi, si ricordano la moltiplicazione dei pani e dei pesci sul Lago Tiberiade, la trasformazione dell’acqua in vino a Cana, il battesimo nel fiume Giordano da parte di Giovanni Battista, il profeta che fu ucciso a Macheronte da Erode Antipa, erede di Erode il Grande. Infine, la tragica vicenda della Passione di Cristo si svolse a Gerusalemme, dove oggi si trovano il Santo Cenacolo sul Monte Sion, i Giardini dei Getsemani, la Via Dolorosa e il Santo Sepolcro.
Il Dominio Romano
Nel primo secolo dopo Cristo, il mondo conobbe una svolta epocale con la vita e la morte di Gesù, il Messia atteso dal popolo ebraico. Ma mentre il cristianesimo si diffondeva, l’Impero Romano dominava gran parte del territorio conosciuto e imponeva il suo giogo agli ebrei.
Questi ultimi non sopportarono a lungo le angherie dei romani e nel 66 d.C. si sollevarono in armi. Fu l’inizio della prima guerra giudaica. Quattro anni dopo, le legioni romane assediarono e conquistarono Gerusalemme, devastando la città, uccidendo i ribelli e distruggendo il Tempio Sacro.
L’ultimo resto del luogo più sacro per gli ebrei è il vecchio muro occidentale, noto come Muro del Pianto. La Guerra Giudaica si concluse nel 73 d.C. con la presa di Masada. Questo evento è entrato nella storia per il suo tragico finale. Infatti, i soldati romani quando irruppero nella fortezza si trovarono davanti solo dei corpi senza vita, perché gli ebrei assediati scelsero di uccidersi in massa anziché arrendersi a Roma.
La diaspora e la nascita del Cristianesimo
Dopo la fine della guerra in Giudea, i romani, per punire la tenace resistenza degli ebrei, decisero per un’altra deportazione. Da allora iniziò la diaspora del popolo ebraico, che avrebbe avuto grandi conseguenze anche nell’epoca moderna.
Nel corso del IV secolo, la fede cristiana si diffuse in tutta l’Europa grazie alla predicazione degli apostoli e dei martiri. La Galilea, la regione dove nacque e visse Gesù, fu una delle prime ad accogliere il suo messaggio di salvezza e di amore. Con la conversione dell’imperatore Costantino e la divisione dell’Impero Romano, il cristianesimo divenne la religione ufficiale della parte orientale, detta anche bizantina.
L’Imperatore Costantino fece erigere il Santo Sepolcro, la Basilica della Natività e il Santuario dell’Ascensione, che divennero mete di pellegrinaggio. In Israele, però, una parte della popolazione era ancora di religione ebraica, che fu l’unica non cristiana a essere tollerata. Gli ebrei, tuttavia, non avevano il permesso di edificare luoghi sacri e di assumere cariche pubbliche.
L’avvento dell’Islam e le Crociate
Come abbiamo visto, Israele è considerata la terra santa da tre grandi religioni monoteiste: l’ebraismo, il cristianesimo e l’islam. Queste fedi condividono la credenza che Gerusalemme sia il luogo dove si sono verificati eventi fondamentali della storia sacra. Per gli ebrei, Gerusalemme è la città dove sorgeva il Tempio di Salomone, distrutto dai babilonesi nel 586 a.C. e ricostruito da Erode il Grande nel I secolo a.C. Per i cristiani, Gerusalemme è la città dove Gesù ha predicato, compiuto miracoli, è stato crocifisso e risorto.
Per i musulmani, Gerusalemme è la città da dove il profeta Maometto è salito al cielo, dopo aver ricevuto la rivelazione del Corano da Allah. Nel 637, il califfo Omar conquistò Gerusalemme e fece costruire la Cupola della Roccia, una moschea che sorge sul luogo dove Maometto avrebbe incontrato gli altri profeti. Questo luogo è il terzo più sacro dell’islam, dopo la Mecca e Medina.
Gerusalemme fu oggetto di numerose crociate durante il periodo islamico, e la terra santa fu scenario di sanguinose guerre e conflitti. I cristiani riuscirono a riprendere il controllo della città nel 1099, ma lo persero dopo poco più di 80 anni. Il valoroso leader musulmano Saladino riconquistò Gerusalemme e nel 1291 Israele divenne interamente musulmana, con la caduta finale di Acri. Successivamente, nel 1516 Israele passò sotto il dominio dell’Impero Ottomano, che vi regnò per oltre 400 anni.
Il Sionismo e la Nascita dello Stato d’Israele
La storia della nascita di Israele è legata alla crisi dell’Impero Ottomano nel XIX secolo, quando molti ebrei dispersi nel mondo aspiravano a tornare nella terra dei loro antenati. Il movimento sionista, fondato nel 1897, si proponeva di realizzare questo sogno attraverso la creazione di uno stato ebraico in Palestina. Dopo la fine della prima guerra mondiale, la Palestina passò sotto il controllo britannico e divenne teatro di tensioni tra gli ebrei immigrati e gli arabi residenti.
Nel 1920, gli ebrei fondarono la città di Tel Aviv, simbolo della loro rinascita culturale e politica. La città fu progettata secondo i principi del Bauhaus, una corrente artistica che esaltava la funzionalità e la semplicità. Tel Aviv sorse sulle colline che, secondo il profeta Ezechiele, avrebbero accolto il ritorno degli ebrei dall’esilio.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, gli ebrei furono vittime delle atroci repressioni naziste e sovietiche, e furono deportati in massa nei lager e gulag, campi di lavoro e di sterminio. Al termine del secondo conflitto mondiale, con il sostegno dell’ONU, venne creato lo Stato di Israele.
Gli ebrei che sopravvissero alle crudeli repressioni poterono ritornare nella loro desiderata terra d’origine. Ma questa terra era abitata da secoli dalle popolazioni arabe. Così ebbe inizio l’epoca contemporanea di questa regione ambita dalle 3 grandi religioni mondiali, nella speranza che la Terra di Abramo possa finalmente raggiungere la sua pace.