Una capsula del tempo. O meglio, un’anfora ricoperta da uno spesso strato di argilla che la potesse proteggere e preservare nei secoli, contenente 92 tavolette cuneiformi sumere. È grazie ai testi custoditi dalla capsula risalente al 1250 a.C. se gli archeologi hanno rinvenuto la città perduta di Mardaman, che è stata abitata per migliaia di anni. I resti lasciati dai suoi ex abitanti formano una collina chiamata «Tell».
A fare la scoperta, annunciata da Live Science, sono stati i ricercatori dell’Università di Tubinga che ha iniziato a lavorare sul sito nel 2013, alcune sporadiche scoperte erano state fatte, compresa una statua di una persona nuda scoperta negli anni ’60. Ma il nome della città è stato rivelato solo quando le 92 tavolette cuneiformi sono state decifrate. Questi scavi rappresentano i primi studi scientifici su larga scala condotti nella città.
La città perduta di Mardaman

La città faceva parte dell’Impero Assiro ed era strategicamente posizionata sulle rotte commerciali che collegavano Mesopotamia, Anatolia e Siria. Si hanno testimoniante di Mardaman antiche 4.800 anni e ora sappiamo che si trovava in quella che oggi è la Regione autonoma del Kurdistan, nel Nord dell’Iraq, vicino a una città moderna chiamata Bassetki.
A decifrare le scritte cuneiformi è stata la ricercatrice Betina Faist mentre il collega Peter Pfälzner – professore di archeologia presso l’Università di Tubinga -, ha analizzato il luogo del ritrovamento, ipotizzando che le tavolette siano state sepolte poco prima che il palazzo in cui sono state ritrovare fosse distrutto, proprio per «lasciare ai posteri, proteggere e conservare quelle informazioni», ovvero gli affari amministrativi e commerciali del re degli Assiri con la gente di Mardaman. Le tavolette infatti, risalgono al 1250 a.C. circa, un periodo in cui la città faceva parte dell’Impero Assiro, ed era amministrata da un governatore assiro chiamato Assur-nasir.
«Mardaman ha raggiunto il suo apice tra il 1900 a.C. e il 1700 a.C.», ha detto Pfälzner. La città continuò a prosperare nel periodo neo-assiro, che durò da circa il 911 a.C., al 612 a.C.

In alcuni periodi, Mardaman ha fatto parte di imperi più grandi, ma c’erano anche tempi in cui era un regno indipendente. Lo si può dedurre da antichi testi precedentemente trovati in altri siti archeologici.
«Il palazzo dove furono rinvenute le tavolette cuneiformi fu distrutto intorno al 1200 a.C., ma la città continuò ad esistere», continua Pfälzner. Infatti, in diversi momenti della sua storia, Mardaman fu attaccata e parzialmente distrutta, e poi ricostruita.
Il vaso di terracotta che conteneva le tavolette cuneiforme era avvolto in uno spesso strato di argilla. Questo suggerisce che gli abitanti della città le hanno conservate intenzionalmente. Le tavolette «potrebbero essere state nascoste in questo modo, poco dopo la distruzione dell’edificio circostante, forse le informazioni contenute nelle tavolette dovevano essere protette e conservate per i posteri», continua Pfälzner in una nota.
«Fortunatamente, la città antica è stata risparmiata dai saccheggi, che non hanno risparmiato altri siti archeologici in Iraq», ha sottolineato Pfälzner. «Mardaman è certamente diventata una città influente e un regno regionale, grazie alla sua posizione sulle rotte commerciali tra Mesopotamia, Anatolia e Siria. A volte, era un avversario dei grandi poteri mesopotamici», ha concluso Pfälzner.