Le sonde Voyager 1 e Voyager 2, sono ufficialmente fuori dal Sistema Solare e continuano – almeno fino al 2025 – il loro viaggio verso l’infinito.
Le due sonde sono ancora in grado di operare e di mandare a Terra dati scientifici. Entrambe hanno abbastanza energia elettrica e carburante per poter funzionare fino a circa il 2020, anche se il totale esaurimento della potenza elettrica disponibile avverrà non prima del 2025, quando non sarà più sufficiente per alimentare alcuno strumento scientifico.
Le gemelle Voyager sono state lanciate da Cape Canaveral, Florida, USA, rispettivamente il 20 agosto 1977 Voyager 2 ed il 5 Settembre 1977 Voyager 1. Le due date così ravvicinate furono scelte per approfittare di un particolare allineamento dei pianeti esterni del Sistema Solare (Giove, Saturno, Urano e Nettuno) che si verifica ogni 175 anni. Voyager 2 fu lanciata qualche giorno prima di Voyager 1 perché destinata ad un percorso leggermente più lungo per cui avrebbe lasciato il Sistema Solare qualche mese dopo la gemella.
Le tappe che le due sonde hanno percorso nel loro lungo viaggio
Voyager 1
La Voyager 1, iniziò a fotografare Giove nel gennaio 1979. La sonda passò vicino a Giove il 5 marzo 1979, continuando a fotografare il pianeta fino ad aprile.
In questo periodo fece numerose osservazioni anche sui satelliti di Giove e la sua più sorprendente scoperta fu quella di numerosi vulcani attivi sul satellite “Io“, che non erano mai stati osservati né da Terra né dalle sonde Pioneer 10 e 11.
La sonda proseguì poi il suo viaggio verso Saturno. Il punto di massimo avvicinamento fu raggiunto il 12 novembre 1980, quando passò ad una distanza di poco più di 120 000 km dal pianeta. La sonda fotografò le complesse strutture degli anelli di Saturno, studiò la sua atmosfera e fece un passaggio ravvicinato al satellite gigante Titano. La traiettoria, che era stata progettata per visitare Titano, le impedì poi di avvicinarsi ad Urano e Nettuno.
Voyager 2 :
La Voyager 2, ha raggiunto Giove il 9 Luglio 1979 (massimo avvicinamento) per poi proseguire il suo viaggio verso Saturno che ha raggiunto il 26 Agosto 1981. Nel corso di questi due incontri ravvicinati, la sonda ha integrato le osservazioni e gli studi di Voyager 1, anche riguardo ai satelliti.
A differenza di Voyager 1, si è poi diretta verso Urano che ha raggiunto il 24 Gennaio 1986 e poi verso Nettuno che ha raggiunto il 25 Agosto 1989.
Voyager 2 è stata la prima (e attualmente l’unica) sonda a visitare da vicino questi due pianeti giganti. A causa di queste sue ulteriori visite, è stata superata da Voyager 1 nel viaggio verso i confini del Sistema Solare.
Entrambe le sonde hanno prodotto grandi quantità di informazioni sui giganti gassosi del sistema solare. In particolare i dati ottenuti da Voyager 2 sulla massa di Nettuno hanno consentito di porre limiti all’ipotetica esistenza di nuovi pianeti massicci situati oltre l’orbita di Plutone (un pianeta di questo tipo è detto comunemente Pianeta X). Attualmente le due sonde stanno fornendo dati utili a caratterizzare l’eliopausa, la regione in cui la pressione esercitata dalle particelle del vento solare diminuisce fino diventare pari a quella delle particelle provenienti dall’esterno del sistema solare.
Le batterie termoelettriche a isotopi radioattivi (plutonio-238) di cui sono dotate consentono ancora diversi anni di vita operativa (stimata fino al 2025), anche se diversi strumenti sono stati nel tempo disattivati per ridurre l’assorbimento di energia. A partire dalla fine del 2003 la sonda Voyager 1 ha iniziato l’attraversamento dell’eliopausa. Al 7 luglio 2013 si ritiene che la sonda si trovi in una regione del sistema solare denominata elioguaina. Voyager 1 ha raggiunto una distanza di 100 unità astronomiche (UA) dal Sole il 15 agosto 2006. Nel 2013 ha raggiunto una distanza di circa 125 UA dal Sole. Voyager 2 ha raggiunto una distanza di 100 UA dal Sole il 7 novembre 2012.
Tutte e due le sonde Voyager portano a bordo il famoso disco registrato (Voyager Golden Record) contenente suoni e immagini selezionate al fine di portare le diverse varietà di vita e cultura della Terra. Il contenuto del disco venne selezionato per la NASA da una commissione guidata da Carl Sagan della Cornell University. Il dottor Sagan e la commissione misero insieme una varietà di 115 immagini e un gran numero di suoni naturali tipici del nostro pianeta.
Con questi vennero inseriti i saluti di abitanti della Terra in 55 lingue diverse e la riproduzione di un messaggio dell’allora presidente degli Stati Uniti d’America Jimmy Carter e dell’allora Segretario generale dell’ONU Kurt Waldheim.