Tutti conoscono Roswell, in America, ma che dire dell’incontro UFO più famoso del Canada? Conosciuto come l’incidente di Falcon Lake, vide coinvolto il principiante cercatore d’oro Stefan Michalak, che affermò di aver incontrato un oggetto volante non identificato, riportando lesioni fisiche ed esibendo prove schiaccianti a sostegno del suo racconto.
La storia di Michalak si è dimostrata molto più difficile da smentire, rendendo il suo incontro con gli UFO uno dei più interessanti mai registrati. A distanza di decenni dall’evento, sia gli appassionati che gli scettici si pongono ancora alcune importanti domande rimaste senza risposta. Che cosa rende l’incidente di Falcon Lake così affascinante? Michalak ha detto la verità? Scopriamolo.
Alieni o aerei sperimentali?
L’incidente di Falcon Lake si è verificato il 20 maggio 1967 a Manitoba, in Canada. Un cercatore d’oro dilettante, Steam Michalak, affermò di non essersi semplicemente imbattuto in un oggetto volante non identificato (UFO), ma di aver subito addirittura delle lesioni fisiche a causa di esso.
Michalak affermò che mentre ispezionava una vena di quarzo fu colto di sorpresa da uno stormo di oche che erano state disturbate da qualcosa. Alzando lo sguardo vide due oggetti a forma di disco che scendevano dal cielo, si libravano a circa 45 metri sopra di lui ed emettevano un bagliore di colore rosso. Secondo Michalak, gli oggetti erano “a forma di sigaretta con delle gobbe al centro”.
All’inizio pensò che gli UFO fossero velivoli sperimentali americani, ma divenne meno sicuro di sé quando uno di questi velivoli atterrò nelle vicinanze e prese la forma di un disco. Inizialmente cauto, Michalak rimase a distanza per circa 30 minuti facendo un rapido schizzo del velivolo. Poi decise di dare un’occhiata più da vicino.
Sospettando ancora che l’oggetto fosse un velivolo sperimentale, Michalak cercò di individuare le targhette identificative, ma non ne trovò nessuna. Notò che il velivolo era anche privo di giunture e aveva un’insolita superficie metallica completamente liscia, quasi come se fosse fatta di vetro. Secondo le sue stime, l’UFO era lungo cirva 10,5 metri e alto approssimativamente 4,5 metri.
Ancora più strano, è che Michalak sostenne che il colore del velivolo variava tra il grigio e il rosso, ricordando “l’acciaio inossidabile ardente” che emetteva uno strano bagliore dorato attorno all’imbarcazione. L’aria era anche insolitamente calda intorno all’UFO e Michalak notò uno strano odore di zolfo.
Un portello aperto e munito di cerniere permise a Michalak di provare a comunicare con gli occupanti dell’astronave. Riteneva di aver sentito delle voci ovattate che provenivano dalla porta e che davano l’impressione di essere umane, anche se non riusciva a capire cosa stessero dicendo. Inizialmente provò a parlare con loro in inglese, ma non ricevette risposta quando le voci si zittirono. Provò a passare dal polacco al russo e al tedesco, ma gli occupanti continuarono a rimanere in silenzio.
Coraggioso o sciocco che sia, Michalak non si lasciò scoraggiare. Decise di indossare gli occhiali da saldatore per proteggersi e cercò di avvicinarsi ancora di più al velivolo. Affermò di aver visto luci lampeggianti e pannelli all’interno del mezzo, tuttavia non c’era traccia degli occupanti. Quando toccò con mano il veicolo, lo trovò così caldo al tatto che il suo guanto iniziò a sciogliersi.
Michalak decise infine di arrendersi e cominciò ad allontanarsi dalla navicella. Mentre procedeva, l’UFO si girò rivelando un nuovo pannello, colmo di buchi. Prima che Michalak potesse reagire, il pannello emise un’esplosione di gas bollente che lo colpì in pieno petto, bruciando i suoi vestiti e provocando gravi ferite, tra cui ustioni all’addome. Questa stessa esplosione spinse la strana nave verso il cielo. Michalak in seguito si rivolse a un medico e denunciò l’incidente alla Royal Canadian Mounted Police (RCMP).
Michalak riteneva che la polizia non lo avesse ascoltato seriamente, dando per scontato che fosse ubriaco. Alla fine chiese aiuto alla Mayo Clinic dopo aver sofferto di una prolungata diarrea, mal di testa, vuoti di memoria e una continua perdita di peso.
La clinica lo considerò sano di mente e ritenne che i suoi sintomi assomigliassero a quelli di un avvelenamento da radiazioni. Tuttavia, gli esami non mostravano segni di una forte dose di radiazioni nel suo organismo. La sua quantità di linfociti, tuttavia, era scesa a livelli quasi mortali.
Michalak non si riprese mai del tutto da quanto gli era accaduto quel giorno. Alla fine raccontò la sua storia al Winnipeg Tribune e la pubblicò nel 1967 nel libro My Encounter with the UFO. Fino alla sua morte, avvenuta nel 1999, Michalak ha creduto che l’UFO fosse un velivolo sperimentale e non ha mai affermato di aver incontrato gli alieni.

Era un UFO?
Mentre le esperienze UFO vengono di solito liquidate abbastanza rapidamente, l’incidente di Falcon Lake sembra essere stato preso piuttosto sul serio. È stato oggetto di diverse indagini da parte di importanti autorità sia in Canada che negli Stati Uniti, tra cui l’aeronautica militare statunitense nell’ambito del Comitato Condon.
Ma cosa rende il racconto di Michalak così speciale? Ci sono diversi fattori in gioco.
1. Credibilità del testimone: Stefan Michalak, il principale testimone dell’incidente, è stato considerato un individuo affidabile e credibile, senza precedenti in termini di affermazioni sensazionali o alla ricerca di attenzione. La sua reputazione ha conferito una certa credibilità al suo racconto. Inoltre, le affermazioni di Michalak non si sono mai rivelate eccessivamente stravaganti. Per esempio, non credeva agli alieni né prima né dopo l’evento.
2. Descrizione dettagliata: Michalak ha fornito una descrizione dettagliata dell’UFO e degli esseri che ha incontrato. Ha descritto il velivolo come a forma di disco, metallico e che emetteva un getto d’aria calda. Il suo resoconto includeva dettagli specifici sull’aspetto del velivolo, come l’apertura a cerniera, che aumentavano la convinzione di aver vissuto un’esperienza reale.
3. Prove fisiche: Michalak ha presentato delle prove fisiche a sostegno delle sue affermazioni. Aveva segni di bruciature visibili sul corpo, che erano coerenti con la sua storia di essere stato esposto ad un’esplosione di gas caldo. Allo stesso modo, i risultati della Mayo Clinic hanno contribuito a sostenere alcune delle sue affermazioni. Anche la presenza di vegetazione bruciata sul luogo dell’atterraggio è stata considerata una prova a favore.
4. Mancanza di spiegazioni convenzionali: Gli scettici e gli investigatori hanno faticato a fornire una spiegazione convenzionale soddisfacente per l’incidente. Sebbene siano state proposte teorie alternative, come quella di un aereo convenzionale o di un veicolo militare, nessuno è stato in grado di spiegare completamente tutti i dettagli riportati e le prove mediche.
5. Avvistamenti simili: L’incidente di Falcon Lake viene spesso considerato nel contesto più ampio degli avvistamenti e degli incontri UFO riportati da altri individui. Quando più testimoni indipendenti riportano esperienze simili, ciò può contribuire a far credere all’esistenza di qualcosa di straordinario o ultraterreno.
Cosa dicono gli scettici?
Detto questo, non tutti sono convinti che Michalak abbia davvero incontrato un UFO. Gli scettici hanno avanzato diverse spiegazioni alternative per l’incidente di Falcon Lake, tra cui:
1. Bufala o montatura: La prima riflessione di ogni scettico. È stato suggerito che Stefan Michalak possa aver inventato l’intero incidente come una bufala per attirare l’attenzione o per ottenere introiti economici. Questa spiegazione tuttavia non spiega le prove fisiche o il fatto che in seguito Michalak si sia sottratto a tutte le attrattive.
2. Identificazione errata: È stato proposto che Michalak possa aver incontrato un velivolo convenzionale, come un elicottero o un veicolo militare sperimentale, il che potrebbe spiegare l’aspetto e il comportamento insolito dell’oggetto. Questo però non smentisce nulla, perché è esattamente ciò che Michalak ha dichiarato di aver visto.
3. Fenomeni naturali: Un altro classico degli scettici. Alcune teorie propongono che l’incidente possa essere stato il risultato di fenomeni naturali, come un evento meteorologico, una scarica elettrica o un raro fenomeno atmosferico.
4. Fattori psicologici: Un’altra spiegazione suggerisce che Michalak possa aver avuto delle allucinazioni o disturbi, dovuti a fattori psicologici o all’abuso di certe sostanze. Michalak affermò di essere sobrio quando si verificò l’evento, ma un barista locale riferì in seguito che Michalak aveva consumato cinque bottiglie di birra la sera prima. Alcuni scettici hanno usato questo fatto per insinuare che Michalak fosse un alcolizzato.
Un enigma che dura nel tempo
L’incidente di Falcon Lake è così interessante perché, a differenza di molte altre interazioni con gli UFO, è incredibilmente difficile da scartare completamente. Michalak sembra essere stato un testimone affidabile, senza alcuna affinità con le teorie cospirative né prima né dopo l’evento. Aveva anche prove fisiche reali, alcune delle quali molto strane a sostegno.
Anche i governi canadese e statunitense sembrano aver preso sul serio le sue affermazioni. Sebbene i loro rapporti non abbiano mai accettato ufficialmente l’esistenza degli UFO di Michalak, è interessante di per sé il fatto che abbiano dedicato risorse per indagare sulla questione.
Purtroppo Michalak è morto nel 1999 e come lui probabilmente non sapremo mai la verità su ciò che accadde quel giorno. Gli scettici hanno passato gli ultimi tre decenni a fare del loro meglio per screditare l’uomo, dipingendolo come un ubriacone, un pazzo o un bugiardo. Tuttavia, non sono riusciti a dare risposte soddisfacenti a tutto ciò che Michalak ha raccontato di aver vissuto quel giorno.