Questa è l’intrigante storia di un esploratore partito per l’Alaska alla ricerca e alla scoperta della misteriosa Piramide Nera, ma poi è scomparso: cosa gli è successo e dove si trova attualmente?
Il 27 maggio 2020, Nathan Campbell, 41 anni, ha noleggiato un aereo charter nella città di Talkeetna, in Alaska, per raggiungere un piccolo lago nell’angolo nord-occidentale del Parco Nazionale di Denali. Oltre all’attrezzatura da campeggio di base, Campbell trasportava una buona quantità di cibo conservato in contenitori di plastica e un ricetrasmettitore satellitare per comunicare con la moglie e i figli. Aveva in programma di trascorrere i successivi quattro mesi da solo nel centro dell’Alaska.
Campbell aveva scelto un posto davvero insolito per una vacanza estiva. L’aereo lo aveva lasciato sulle rive del lago Hawksbill, una macchia blu lunga un miglio, circondata da centinaia di chilometri quadrati di natura selvaggia e disabitata, con un terreno tra i più impervi del territorio.
Per andare in qualsiasi direzione, occorreva farsi strada tra boschetti di ontani alti fino alla testa e stagni con i castori profondi fino alla vita. Per raggiungere la città più vicina, Lake Minchumina, 13 abitanti, era necessaria una settimana di trekking estenuante. Se Campbell stava cercando la solitudine, sicuramente la trovò.
Alla ricerca della Piramide Nera
Campbell non era in viaggio per divertimento, ma aveva una missione. Durante il lungo volo da Talkeetna a Carey Lake, mentre l’immenso tappeto verde della foresta boreale fluttuava sotto di loro, il consueto timido Campbell raccontò al suo pilota Jason Sturgis come intendeva trascorrere l’estate. Campbell era giunto a Carey Lake alla ricerca di qualcosa che, fino a quel momento, esisteva solo negli angoli più oscuri e meno aggiornati di Internet: la Piramide Nera, un’enorme struttura sotterranea che si dice sia quattro volte più grande della famosa piramide egiziana di Cheope e abbia migliaia, se non milioni di anni.
I teorici della cospirazione sostengono che la struttura sia così potente e la sua importanza per la sicurezza nazionale così significativa, che tutte le tracce di questa struttura – e della base militare che si ritiene la protegga – siano state cancellate dalle riprese satellitari. Sebbene piloti, cacciatori e indigeni abbiano esplorato l’area del lago Hawksbill per generazioni, una rapida ricerca negli archivi del Fairbanks Daily News-Miner riporta alcuni scarsi riferimenti a una gigantesca piramide aliena o a una base top-secret nell’Alaska centrale.
Tuttavia, fino all’arrivo di Nathan Campbell, nessuno l’aveva mai cercata (o almeno così si suppone). In effetti, se si segue la logica nebulosa della teoria della cospirazione, le ragioni che lo hanno spinto a iniziare la sua ricerca nelle profondità della natura selvaggia dell’Alaska appaiono abbastanza sensate.
In primo luogo, la Piramide Nera si inserisce perfettamente nel pantheon delle installazioni militari dell’Alaska che possono indurre alla paranoia. La più famosa di queste è il Programma High-frequency Active Auroral Research Program, o HAARP, situato appena fuori Fairbanks.
In base a come si preferisce immaginarlo, l’HAARP sarebbe un trasmettitore ad alta frequenza utilizzato per innescare terremoti a distanza, per rovesciare i dittatori, controllare il clima mondiale e minare l’industria dei combustibili fossili o ad aiutare gli scienziati a studiare la ionosfera. Scegliete voi.
Esistono prove dell’esistenza della Piramide Nera?
La presunta posizione della Piramide Nera è da tempo riconosciuta come un’area di importanza geostrategica. Negli anni ’30, il generale Billy Mitchell, il cosiddetto «padre dell’aeronautica statunitense», notò che il lago Minchumina – circa 40 miglia a nord del punto in cui Campbell atterrò sul lago Carey – risultava equidistante dai principali centri urbani-industriali dell’emisfero settentrionale.
Ciò significava che, con lo stesso serbatoio di carburante, un B-52 decollato dalle rive del lago Minchumina poteva attaccare Tokyo, Pechino, Mosca, Parigi o persino New York. In una guerra moderna, il generale Mitchell aveva dimostrato che il centro del nulla poteva diventare il centro di tutto.
In seguito, all’inizio degli anni Novanta, arrivò la vera prova sulla Piramide Nera. Alcuni scienziati, che stavano studiando le onde d’urto provocate da un test nucleare sotterraneo cinese del 1992, registrarono una macchia di interferenza a forma di piramide a circa 200 metri di profondità sotto la superficie dell’Alaska. Età, origine e funzione: sconosciute.
Le piramidi possiedono un fascino particolare nelle teorie cospirative e New Age. Secondo i guru di Internet, la forma unica di una piramide fa risuonare un’energia che, anche in un oggetto delle dimensioni di un palmo fatto di quarzo comune, può migliorare le condizioni di vita di una persona.
La Piramide Nera ha acquisito maggiore importanza dal momento in cui un anonimo capitano di marina in pensione ha spifferato tutto al leggendario programma radiofonico sulle teorie cospirative, Coast-to-Coast.
Negli anni ’80, il capitano lavorava presso le installazioni dei radar top-secret in Alaska. Per anni aveva notato che una misteriosa fonte di energia elettromagnetica ad alta potenza nei pressi del lago Minchumina disturbava le comunicazioni e gli aerei in servizio presso la sua base. Ora, dopo aver visto i risultati dei test cinesi, il capitano si rese conto della fonte dei disturbi: un’enorme struttura sotterranea a forma di piramide nel cuore dell’Alaska che non compariva su nessuna mappa o immagine satellitare.
Non sorprende che quando il capitano portò questi fatti all’attenzione dei suoi superiori, questi lo minacciarono di ricorrere alla corte marziale. A questo punto è possibile capire il perché.
Supponiamo che si tratti di un’arma abbastanza potente da interrompere le comunicazioni globali, perfettamente posizionata per colpire qualsiasi grande potenza dell’emisfero settentrionale. La costruzione di un’infrastruttura militare standard non farebbe altro che attirare inutilmente l’attenzione su di essa.
Per mantenere la sua perfetta segretezza, non sarebbe meglio nasconderla in uno degli angoli più remoti e inospitali del Paese?
La scomparsa di Campbell
Con il rapporto del capitano tutto cominciò a combinarsi: basi segrete, insabbiamenti governativi, guerra globale, antichi alieni, potere delle piramidi, tanto da creare la storia della Piramide Nera. Una trama attorno alla quale Campbell, qualora stesse seguendo una delle leggende di Internet, avrebbe sicuramente pianificato le sue vacanze estive. Nessuno sa con certezza se Campbell credesse a tutto questo.
Avrebbe potuto passare la sua vacanza estiva a rovistare in ogni cespuglio di betulla nana alla ricerca di una porta segreta per il centro di comando. Oppure, come un pessimo cacciatore di cervi nel tentativo di sfuggire alla moglie assillante, la ricerca di Campbell potrebbe essere stata una scusa per trascorrere del tempo da solo nella natura, per vagare nei boschi in una missione che non aveva proprio bisogno di una spiegazione.
In ogni caso, da qualche parte là fuori, si è messo nei guai. Viaggiare in qualsiasi direzione dal lago Carey sarebbe comunque risultato delicato, difficile e pericoloso. Campbell ebbe modo di sorprendere un orso, di cadere in uno stagno popolato da castori o di essere colto di sorpresa da un’eccezionale tempesta di neve? Nessuno lo può sapere.
Tutto ciò che è disponibile sono solo delle testimonianze sparse e qualche frammento di prova. Prima di partire, Campbell diede istruzioni al suo pilota, Jason Sturgis, di tornare a prenderlo a Carey Lake a metà settembre, poco prima dell’inizio dell’inverno dell’Alaska. Poi, Sturgis salì sul suo aereo e tornò a Talkeetna. Quella fu l’ultima volta che qualcuno vide Campbell vivo. A metà giugno, l’uomo smise di comunicare con il sistema satellitare.
La moglie contattò Sturgis, che le disse di chiamare una compagnia di elicotteri per verificare la posizione dell’ultima trasmissione effettuata dall’uomo. Non si conosce l’esito delle sue chiamate né se abbia provato a cercarlo. Soltanto quando Campbell mancò all’appuntamento per essere recuperato, il 15 settembre, l’NPS inviò una squadra di ricerca a Carey Lake.
Dopo diversi giorni di ricerche nel sottobosco, i ranger trovarono parte dell’equipaggiamento di Campbell (contenitori per il cibo rotti, vestiti ammuffiti e una tenda malconcia), ma nessuna traccia del nativo di Wasilla. Gli unici indizi erano i resti del suo diario, sepolto nella tenda e rosicchiato dai roditori. L’ultima annotazione, datata fine giugno, diceva semplicemente «sono andato a prendere l’acqua». Dopodiché è semplicemente scomparso.
I soccorritori sorvolarono la zona per diversi giorni, ma alla fine furono costretti ad abbandonare le ricerche. I venti gelidi e le temperature rigide dell’inverno sarebbero potute arrivare in qualsiasi momento. Presto la neve avrebbe ricoperto il paesaggio e reso praticamente impossibile spostarsi a piedi.
Per sopravvivere, Campbell avrebbe dovuto rannicchiarsi e cercare un riparo. Ma qualche contenitore di cibo e una tenda non sarebbero bastati; senza una dispensa piena di carne d’alce e un riparo ben climatizzato, il destino di Campbell non sarebbe stato certo favorevole.
Il 1° ottobre 2020 Campbell è stato dichiarato disperso. Ovunque sia, speriamo che abbia trovato ciò che cercava. Da qualche parte, nel profondo dell’Alaska, la ricerca della Piramide Nera continua.