Il seguente resoconto proviene dall’articolo di un ex-ufficiale dell’esercito sovietico, Mark Shteynberg, apparso nel 1992 sul numero 4 della rivista russa d’argomento paranormale Anomaliya.
Il lago Baikal, viene spesso paragonato dagli ufologi con il deserto dell’Arizona per i moltissimi avvistamenti di strane luci nel cielo e di oggetti non identificati che lo sorvolano.
Alcuni documenti declassificati risalenti all’epoca sovietica parlano di incidenti inspiegabili che hanno coinvolto la Marina russa molte volte e che si sono protratti fino ad oggi non solo a danni dei militari, ma anche dei civili.
Pare che nel lago ci siano zone anomale in cui le condizioni climatiche cambiano repentinamente e addirittura apparirebbe una fitta nebbia nel giro di pochissimi minuti; a queste zone sono associate la scomparsa di barche, soprattutto pescherecci.
Gli argentei nuotatori del lago Baikal
Nell’estate del 1982, Mark Shteynberg e il tenente-colonnello Gennady Zverev stavano addestrando dei sommozzatori da ricognizione, i cosiddetti uomini-rana, provenienti dal Turkestan e da altri distretti militari dell’Asia centrale.
Alcuni di questi addestramenti ebbero luogo nelle acque dell’Issik-Kul. Gli ufficiali ricevettero una visita inaspettata da parte di un alto ufficiale, il generale di divisione V. Demyanenko, Comandante del Corpo Sommozzatori del Genio Militare del Ministero della Difesa dell’Unione Sovietica.
Lo scopo della visita era quello di informare gli ufficiali del posto su un evento straordinario che aveva avuto luogo durante alcune esercitazioni nei distretti militari della Transbaikalia e della Siberia.
Al lago Baikal, nella Siberia meridionale, durante le esercitazioni militari di immersione, gli uomini-rana avevano incontrato misteriosi nuotatori subacquei, dall’aspetto molto umano, ad eccezione della loro taglia più forte e della loro altezza di almeno tre metri.
I nuotatori erano abbigliati con attillati indumenti argentei, nonostante la temperatura glaciale dell’acqua. A una profondità di 50 metri, tali «nuotatori» non disponevano ne di autorespiratori ne di alcun altro dispositivo, ad eccezione di elmetti di forma sferica che ne occultavano le teste.
Il comandante militare del posto, alquanto allarmato da questi strani incontri, elaborò un piano per la cattura di una di quelle creature. Fu così inviato, per portare a termine la missione, un gruppo scelto di sette sommozzatori, sotto la direzione di un ufficiale.
A quanto sembra, appena i sommozzatori tentarono di avvolgere una di quelle creature con una rete, l’intero gruppo fu sospinto dal profondo fino al pelo dell’acqua da una formidabile forza sconosciuta.
A quei tempi l’equipaggiamento dei sommozzatori non consentiva una risalita rapida da tali profondità senza aderire strettamente alla procedura di decompressione; fu così che tutti i partecipanti a quella sfortunata spedizione furono colpiti da embolia gassosa, o sindrome da decompressione.
L’unico rimedio disponibile allora era l’immediato ricovero, in condizioni di decompressione, in una camera pressurizzata. Ce n’erano parecchie in quell’area militare, ma solo una di esse era funzionante. La camera era costruita per alloggiare non più di due persone per volta.
In mancanza di soluzioni alternative, il comandante locale fece entrare a forza nella camera quattro degli uomini-rana. Il risultato fu che tre di loro morirono, compreso il comandante del gruppo, e i sopravvissuti rimasero invalidi.
Il generale di divisione Demyanenko si precipitò a Issyk-Kul per ammonire gli ufficiali del posto a non impegnarsi in operazioni rischiose. Benché Issyk-Kul sia meno profondo del lago Baykal, la sua profondità appariva adeguata ad ospitare misteriose creature di quel genere.
È possibile che Demyanenko fosse a conoscenza di cose che invece Shteynberg ignorava? Non lo sapremo mai.
Poco tempo dopo, comunque, lo stato maggiore dei quartieri generali del Distretto Militare del Turkestan ricevette una notifica da parte del Comandante in Capo dell’Esercito Sovietico. Si trattava di un’analisi dettagliata dei fatti accaduti al lago Baikal, ed anche di un monito alla prudenza. Abbinato, vi era un bollettino d’informazione proveniente dal quartier generale del Genio Militare del Ministero della Difesa Sovietico.
Il bollettino elencava un gran numero di laghi d’acqua profonda nei quali si erano manifestati fenomeni anomali, come sconosciute creature subacquee simili a quelle avvistate nel lago Baikal, dischi e sfere giganti in discesa e in risalita, brillanti effetti luminosi provenienti dal profondo.
Quel tipo di documenti ufficiali era, senza alcuna eccezione, strettamente riservato, e solo per consultazione ad una ristretta cerchia di ufficiali. Scopo di tali documenti era quello di prevenire inutili incontri.