Hermann Wilhelm Göring, (1893 – 1946) è stato un politico, generale e criminale di guerra tedesco. Abile pilota da caccia delle forze aeree tedesche durante la prima guerra mondiale, nel dopoguerra entrò nel partito nazista, diventando rapidamente il principale luogotenente di Adolf Hitler.
Hermann Wilhelm Göring è figlio del dottor Heinrich Ernst Göring, ufficiale del corpo diplomatico tedesco, e della sua seconda moglie Franziska, detta Fanny. I Göring e i quattro figli vivono ad Haiti, dove il dottor Göring ricopre la carica di console generale, quando Franziska rimane incinta di Hermann. Fanny si imbarca per ritornare in Baviera e dare alla luce il bambino in territorio tedesco.
Hermann nasce il 12 gennaio 1893; appena sei settimane dopo la madre riparte per raggiungere il marito ad Haiti, lasciando il piccolo alle cure di amici. Quando i Göring tornano in Germania, Hermann ha tre anni. La famiglia si stabilisce a Veldenstein, un castello dell’undicesimo secolo nel cuore della Baviera di proprietà di Hermann von Epenstein, un ricco proprietario terriero ebreo che i Göring hanno conosciuto alcuni anni prima in Africa, amante di Fanny.
A 12 anni Hermann Göring è ammesso all’accademia militare di Karlsruhe, che frequenta con entusiasmo e profitto. Dopo essersi diplomato, viene assegnato al reggimento di fanteria Principe Guglielmo. Allo scoppio della I Guerra Mondiale, mostra audacia e iniziativa. Rimane però presto disilluso, quando le epiche battaglie della sua fantasia si scontrano con la squallida realtà della guerra di trincea.
Nell’umidità delle trincee si ammala di reumatismi e viene ricoverato in ospedale. Uno dei suoi compagni, che è stato trasferito al corpo d’aviazione, fa visita a Hermann in ospedale e lo delizia con storie di gloriosi duelli nei cieli e della cavalleria tra i combattenti dell’aria. È il tipo di guerra che Hermann sta cercando. Appena dimesso dall’ospedale, chiede di essere trasferito al servizio aereo.
Göring si rivela un pilota dotato e coraggioso. Nel 1917 diventa comandante di squadriglia. Nel 1918, con 20 vittorie al suo attivo, riceve la medaglia Pour le Mérite, la massima onorificenza militare dell’aviazione tedesca. Quando Manfred von Richthofen, il mitico Barone Rosso, viene abbattuto, il venticinquenne Hermann Göring viene scelto come suo sostituto al comando della prima squadriglia aerea tedesca. E’ un grandissimo onore. In tutta la Germania vengono distribuite cartoline con immagini del giovane asso.
Quando Hermann Göring torna a casa, si aspetta un’accoglienza da eroe, ma scopre di non esserlo più: la Germania ha perso la guerra. E l’economia è al collasso. L’ingratitudine dei suoi connazionali lo lascia amareggiato e confuso. Inoltre, non riesce a trovare lavoro: le sue medaglie e i record di guerra non hanno più alcun valore.
Göring si trasferisce in Danimarca, dove lavora come pilota. Mentre è in viaggio nell’entroterra scandinavo, ha l’occasione di conoscere Caren, che diventerà la sua prima moglie seguendolo in Germania dopo avere divorziato e rinunciato alla custodia del figlio.
Sin dalla fine della guerra, Göring inizia ad occuparsi di politica. Una sera del 1922, a un raduno a Monaco, incontra per la prima volta Adolf Hitler. L’eroe di guerra Hermann Göring ha le caratteristiche che servono per conferire al partito Nazista la credibilità di cui ha bisogno. Ben presto Hitler nomina Göring a capo delle Camicie Brune, o SA, le sue truppe d’assalto.
Nel novembre del 1923 Hitler decide che è giunto il momento di prendere il potere. In un episodio che passerà alla storia come Putsch di Monaco, Hitler e Göring, alla testa di tremila SA armate, irrompono negli uffici governativi di Monaco, ma vengono respinti dal fuoco della polizia tedesca. Hitler fugge, ma poco dopo viene catturato. Göring resta colpito da un proiettile all’inguine. Viene portato in salvo da alcuni amici e sfugge alla cattura, ma è molto grave. Non si riprenderà mai del tutto dalla ferita: l’unico modo per lenire il dolore sono dosi massicce di morfina.
Göring e Caren fuggono in Italia, quindi in Svezia, dove la dipendenza di Hermann dalla morfina arriva al punto che aggredisce la sua infermiera, e viene ricoverato per tre mesi nel reparto per violenti di un ricovero per malati mentali. Göring si rimette, ma la ferita lo lascia impotente.
Nel 1927 i nazisti hanno ottenuto una tale popolarità che ormai Hermann e Caren possono tornare in Germania senza rischi. Nel 1928 Göring è uno dei 12 membri del partito Nazista eletti in parlamento. Cinque anni dopo il Putsch di Monaco è tornato in vetta, ed è il braccio destro di Hitler. Ma le difficoltà degli ultimi anni hanno inflitto un duro colpo alla salute di Caren, a cui viene diagnosticata la tubercolosi. Morirà nel 1931.
Dopo la morte della moglie, Göring rovescia ogni energia nella lotta politica. Alle elezioni del 1932, trenta milioni di tedeschi votano per il partito nazista. Göring viene eletto presidente del Reichstag, il parlamento tedesco. Infine, nel gennaio del 1933, i nazisti salgono al potere. Hitler nomina Göring ministro dell’interno di Prussia, carica che gli conferisce tutti i poteri civili, compreso il controllo della più vasta forza di polizia tedesca.
Quando il potere di Hitler si è consolidato in una dittatura, Göring si preoccupa di rafforzare la sua posizione come numero due del Terzo Reich. Le camicie brune, o SA, ormai contano oltre due milioni di uomini. E sono comandate da un rivale di Göring, Ernst Rohm. Il 13 giugno 1934 inizia la notte dei lunghi coltelli. Rohm e centinaia di capi delle SA vengono massacrati dalle SS agli ordini di Hermann Göring e Heinrich Himmler.
Göring, eliminato il suo rivale, continua la scalata al potere. Nel 1935, Hitler lo nomina ministro dell’aviazione, incaricandolo di creare una forza aerea tedesca. Nel 1936, lo nomina responsabile del piano quadriennale economico. Per sua stessa ammissione, non sa nulla di economia, ma ora è a capo dell’economia del paese. La sua posizione gli getta ai piedi banchieri e industriali, i cui favori e le cui tangenti lo rendono ricco.
Göring è un leader molto amato, anche grazie al suo modo di fare confidenziale e terreno, ben diverso da quello di Hitler. Ormai vedovo, è anche un ambitissimo partito. I suoi interessi si focalizzano su Emmy Sonnemann, una celebre attrice di teatro che sposa nell’aprile 1935.
Nel 1939, mentre la Germania sta per invadere la Polonia, Hitler nomina Göring numero due del Terzo Reich e suo successore ideale. All’apice della ricchezza e del potere, Göring è contrario alla guerra. Ma il Fuhrer la vuole, e Hermann Göring non ha intenzione di opporsi a Hitler.
Nel 1940, dopo i successi eclatanti della Luftwaffe e la caduta della Francia, il Fuhrer nomina Göring Reichmarshall, maresciallo del Reich. Göring ora è anche l’ufficiale militare più alto in grado della Germania.
Il 13 agosto del 1940 ha inizio la Battaglia d’Inghilterra. La Luftwaffe di Göring è chiamata a sconfiggere la RAF. Ma fallisce: è la prima sconfitta della macchina bellica del Terzo Reich. Da questo momento, il Fuhrer comincia a perdere fiducia nel suo comandante dell’aviazione.
Quando Hitler decide di procedere al genocidio degli ebrei, Reinhard Heydrich, vice comandante in capo delle SS, redige un ordine da sottoporre al Reichmarshall Hermann Göring. L’ordine autorizza la Gestapo ad attuare quella che verrà denominata soluzione finale della questione ebraica.
Gli ebrei dovranno essere radunati in massa nei campi di lavoro e deportati a est, dove verranno fatti lavorare fino alla morte. Qualora diventino troppo deboli, verranno mandati nei campi di sterminio. Göring getta appena uno sguardo al foglio prima di firmare la condanna a morte per milioni di ebrei europei.
Nell’inverno del 1942, l’esercito tedesco è intrappolato e accerchiato alle porte di Stalingrado. Göring è ansioso di redimersi agli occhi del Fuhrer. Senza consultarsi con lo stato maggiore della Luftwaffe, gli promette che l’aviazione salverà l’esercito. Il piano è un fallimento totale. Centinaia di apparecchi vengono abbattuti e le forze di terra tedesche distrutte.
Göring perde sempre più credibilità agli occhi del Fuhrer, che nomina Albert Speer ministro degli armamenti e della produzione, affidandogli molte delle responsabilità di Göring sul fronte interno. Inoltre, Hitler prende personalmente il comando delle operazioni aeree. Perduti i favori di Hitler, Göring inizia a ritirarsi in uno stato di prostrazione e autocommiserazione.
Sa che la guerra è perduta, e annega le sua angosce nell’edonismo più sfrenato. Viaggia per la Germania e la Francia a bordo del suo treno personale. A Parigi soggiorna al Ritz e cena da Maxim. Acquista gioielli e quadri con fondi apparentemente illimitati. Diventa così un personaggio scomodo per un regime che chiede ai tedeschi pesanti sacrifici per sostenere lo sforzo bellico.
Ormai rinchiuso nel suo bunker, Hitler ordina di arrestare Göring per alto tradimento. Ma muore suicida prima che la sentenza possa essere eseguita.
L’esercito russo è alle porte di Berlino quando Göring si consegna alla custodia dell’esercito americano. Essendo il numero due del Reich, si aspetta di essere trattato come un vero capo di stato. Viene invece arrestato come un prigioniero comune e rinchiuso nel palazzo di giustizia di Norimberga.
Costretto a rinunciare alla morfina, riacquista la lucidità che sembrava aver perso, e vuole affrontare di petto il processo che lo attende. «Sono deciso a passare alla storia della Germania come un grande uomo», rivela al suo dottore. «Tra cinquant’anni ci saranno statue di Hermann Göring in tutta la Germania».
Processato a Norimberga, venne riconosciuto colpevole di «aver pianificato, iniziato e intrapreso guerre d’aggressione» e di aver commesso «crimini di guerra» e «crimini contro l’umanità». Udita la sentenza di morte per impiccagione, Göring chiese di essere fucilato; ma il tribunale respinse la richiesta.

Poche ore prima che iniziassero le esecuzioni – attorno alla mezzanotte del 15 ottobre 1946 – si tolse la vita, inghiottendo una capsula di cianuro introdotta di nascosto nella sua cella, forse da un tenente dell’esercito americano, Jack Tex Wheelis, con il quale Göring intratteneva rapporti amichevoli.
Wheelis potrebbe aver fornito al maresciallo la capsula, insieme ad alcuni effetti personali e lettere della moglie, in quanto tenente occupato della guardia al magazzino dove erano conservati i bagagli dei detenuti. Göring, per gratitudine nei confronti di Wheelis, gli avrebbe regalato l’orologio con il suo nome, i suoi guanti bianchi e una foto autografata recante la scritta: «A un cacciatore del Texas, con auguri di buona caccia».
Prima di suicidarsi scrisse due lettere, che fece trovare sulla sua scrivania, una diretta alla famiglia e una ai giudici del processo. In una nota per il colonnello Burton C. Andrus, governatore militare degli Stati Uniti nel carcere di Norimberga, raccontò, con evidente orgoglio, come aveva nascosto nello stivale la capsula di cianuro che aveva usato per suicidarsi, e di averne nascoste in totale ben tre.
Secondo quanto affermato dal gerarca, al momento della sua cattura Göring aveva tre capsule di cianuro (che quindi non gli sarebbe stata fornita dall’amico americano, sebbene potrebbe comunque trattarsi di una menzogna per coprire Wheelis): ne lasciò una nei suoi indumenti perché venisse trovata (onde allentare la successiva sorveglianza), una seconda la mise nell’attaccapanni del centro per gli interrogatori di Mondorf, riprendendola quando si rivestì con il cappotto, una terza immersa in un vasetto di crema per la pelle, che conservava in una valigetta.
Per tutta la durata degli interrogatori egli tenne le due capsule rimastegli nascoste «nel suo corpo» e negli stivaletti che calzava. Secondo alcuni usò la capsula contenuta nel vasetto di crema, l’unica di cui riuscì a riappropriarsi, grazie alla collaborazione della guardia americana, conservandola nello stivale e usandola quando rifiutarono di fucilarlo e confermarono l’impiccagione.
Il cadavere di Göring venne comunque mostrato ai testimoni delle impiccagioni del 16 ottobre 1946 subito dopo la decima e ultima impiccagione di Arthur Seyss-Inquart, affinché non si creassero leggende metropolitane su di una sua possibile fuga. Il corpo venne poi cremato e le ceneri furono disperse nel torrente Conwentzbach, un affluente del fiume Isar.
Erich von dem Bach-Zelewski affermò nel 1951 di aver procurato la capsula di cianuro a Göring, ma tale affermazione non è mai stata provata; diversi storiografi concordano che a fornire il cianuro sia stato qualche ufficiale americano. Anche altre persone, come ufficiali e soldati americani, avrebbero infatti rivendicato di essere stati loro a passare la capsula a Göring.