Uno degli incontri UFO più straordinari del XX secolo si è verificato nella piccola comunità di pescatori di Shag Harbor, sull’estremità meridionale della Nuova Scozia, Canada.
Questo evento, sebbene sia relativamente oscuro dal punto di vista della notorietà pubblica, è uno degli incontri UFO più approfonditi e documentati degli ultimi 30 anni, tanto da risultare sensazionale e misterioso quanto il famoso incidente di Roswell.
La sera del 4 ottobre 1967 alcuni residenti del villaggio di Shag Harbor, notarono per la prima volta nel cielo, la presenza di uno strano gruppo di luci di colore arancione. Diversi testimoni oculari dichiararono che quella sera le luci arancioni erano quattro. Cinque di questi testimoni, tra cui un gruppo di ragazzi, affermarono che queste luci lampeggiarono in modo sequenziale per diversi minuti, per poi dirigersi improvvisamente e rapidamente in picchiata verso la superficie dell’acqua, con un angolo di circa 45 gradi.
Con grande stupore da parte dei ragazzi e degli altri testimoni dell’evento, le luci, dopo aver toccato la superficie dell’acqua, non scomparvero immediatamente tra le onde, ma rimasero a galla a circa mezzo miglio dalla riva. La prima reazione delle persone che stavano osservando il fenomeno fu quella di assistere all’ammaraggio di emergenza o allo schianto di un aereo.
La prima segnalazione giunta alla RCMP (Royal Canadian Mounted Police) di Barrington fu quella di un giovane pescatore che riferiva di un aereo di linea che era precipitato nella baia. La reazione del centralinista della polizia fu quella di credere che il giovane avesse esagerato con l’alcol, ma dopo una serie di un’altra decina di chiamate che segnalavano lo stesso incidente, la polizia ricontattò rapidamente il giovane pescatore per conoscere i dettagli sulla sua posizione.
Nel medesimo arco di tempo, si trovava di pattuglia sulla Highway 3, in direzione di Shag Harbor, l’agente Ron Pound del RCMP, Il quale aveva già avvistato le strane luci e aveva aumentato la velocità del suo veicolo per dirigersi verso il luogo dell’incidente. L’agente Pound riferì di ritenere che le quattro luci provenissero da un unico velivolo, che stimò essere lungo circa una ventina di metri.
Quando l’agente Pound giunse sulla riva, lo raggiunsero altri due agenti, il caporale Victor Werbieki e l’agente Ron O’Brien. Inoltre, alcuni residenti del villaggio di pescatori si trovavano lungo la riva a guardare e a chiedersi cosa si sarebbe dovuto fare.
Secondo l’agente Pound e i suoi colleghi, le luci arancioni diventarono gradualmente giallognole e l’oggetto pareva muoversi lentamente sulla superficie dell’acqua, lasciando una schiuma di colore giallo sulla propria scia. A questo punto, almeno una trentina di testimoni, da diversi punti di osservazione, stavano osservando l’oggetto che si allontanava progressivamente dalla riva; in seguito, tutti avrebbero descritto l’oggetto come lungo circa 20 metri, alto circa 3 metri e a forma di cupola. Dopo circa cinque minuti, l’oggetto incominciò ad affondare sotto le onde gelide dell’Atlantico settentrionale. Alcuni testimoni riferirono di aver sentito un rumore simile a un “fischio”.
Intanto, la polizia aveva già contattato la Guardia Costiera Canadese che era già in viaggio con il Cutter 101. Due ufficiali della polizia e alcuni pescatori locali si affrettarono a mettere in mare le loro barche per soccorrere eventuali superstiti. Quando le piccole imbarcazioni e il Cutter 101 raggiunsero il luogo, le luci non erano più visibili, tuttavia si trovarono a navigare attraverso una spessa schiuma gialla, che indicava che qualcosa si era inabissato.
In seguito, i pescatori affermarono che la schiuma non era quella del mare e che non avevano mai visto nulla di simile. In effetti, la maggior parte di loro furono molto turbati dal fatto che erano stati obbligati a navigare attraverso questa misteriosa schiuma per poter individuare dei superstiti.
Dopo diverse ore di esplorazione non venne trovato nulla e le ricerche vennero interrotte intorno alle 3:00 del mattino. Sia il NORAD che il Centro di coordinamento dei soccorsi di Halifax erano stati contattati dalla polizia locale per accertarsi che quella sera, non c’erano state segnalazioni di aerei dispersi, sia civili che militari.
Il 5 ottobre (il giorno successivo), il Centro di coordinamento dei soccorsi presentò un rapporto al quartier generale delle forze canadesi a Ottawa. Questo rapporto affermava che qualcosa era precipitato nelle acque di Shag Harbor, tuttavia l’oggetto risultava di “origine sconosciuta“.
Il Quartier Generale delle Forze Canadesi inviò la nave HMCS Granby sul luogo dell’incidente di Shag Harbor e, utilizzando attrezzature di rilevamento avanzate e sommozzatori particolarmente addestrati della Marina e della polizia, i militari canadesi perlustrarono metodicamente il fondale marino per diversi giorni, senza trovare nulla.
Nel 1967 la vicenda si concluse senza che venissero recuperate prove materiali e senza altri indizi. Per alcuni anni la storia circolò sui giornali locali. Di tanto in tanto emergevano varie teorie e voci affascinanti su navicelle spaziali russe o sottomarini russi e su eventuali indagini americane di follow-up. Poi la storia svanì semplicemente nel dimenticatoio. Questo fino al 1993, quando l’incidente di Shag Harbor fu nuovamente portato all’attenzione del pubblico, grazie agli sforzi di due investigatori del Mutual UFO Network (MUFON).
Chris Styles, assistito da Doug Ledger, avvalendosi di documenti pubblici come ritagli di giornale e rapporti della polizia, sono riusciti a rintracciare e intervistare molti dei testimoni oculari e delle persone coinvolte quella sera a Shag Harbor, dal tentativo di salvataggio alla successiva indagine. Grazie al loro lavoro, sono stati scoperti alcuni indizi estremamente affascinanti e nuove sorprendenti riflessioni sull’evento.
Durante i colloqui con i sommozzatori e i membri dell’equipaggio della HMCS Granby sono emerse delle informazioni sorprendenti. L’oggetto che si era immerso nelle acque al largo di Shag Harbor era stato monitorato e aveva effettivamente navigato sott’acqua per una distanza di circa 25 miglia fino a un luogo chiamato Government Point.
Negli anni ’60 gli Stati Uniti avevano mantenuto una piccola ma tecnologicamente avanzata base militare a Government Point, dove veniva gestito un sistema di rilevamento dei fenomeni magnetici anomali (Magnetic Anomaly Detection System) allo scopo di individuare e tracciare i sottomarini presenti nell’Atlantico settentrionale.
Le forze armate statunitensi riuscirono sicuramente a rilevare l’oggetto grazie alle loro apparecchiature di rilevamento. Le navi della Marina furono inviate e disposte sopra l’oggetto non identificato, nel punto in cui si era fermato. Dopo tre giorni senza alcun movimento e senza sapere esattamente di cosa si trattasse, i militari intendevano avviare una missione di recupero.
Mentre la Marina aspettava e pianificava, le apparecchiature di sorveglianza rilevarono un secondo oggetto in movimento, che con grande stupore di tutti gli addetti ai lavori, si unì al primo sul fondo dell’oceano. All’epoca si ipotizzò che il secondo UFO (a quanto pare ufficialmente un Oggetto Volante Subacqueo) fosse lì per prestare soccorso al primo oggetto.
Non comprendendo appieno con cosa avessero a che fare, la Marina decise che era meglio restare in attesa e tenere la situazione sotto controllo. Per quasi una settimana le navi della Marina rimasero in posizione sopra gli UFO. Nel frattempo, la base di monitoraggio individuò un sottomarino russo che era entrato nelle acque canadesi a nord, per cui diverse navi si allontanarono dall’obiettivo per dirigersi a nord per indagare.
Probabilmente, approfittando di questa nuova attività in superficie, entrambi gli UFO iniziarono a muoversi, procedendo speditamente sott’acqua verso il Golfo del Maine. Le altre navi della Marina rimaste a sorvegliare l’area, iniziarono a inseguirli verso gli Stati Uniti, ma gli oggetti nettamente più veloci, continuarono ad allontanarsi rispetto ai loro inseguitori. Con grande stupore da parte delle unità che li stavano inseguendo, entrambi gli oggetti emersero dalle profondità del mare e sfrecciarono verso il cielo, scomparendo nel giro di pochi secondi.
Secondo i ricercatori, sebbene queste esperienze siano state confermate da molti testimoni oculari attendibili, le testimonianze sono state fornite ” in maniera non ufficiale” da militari, ex militari e personale civile che hanno temuto di essere perseguitati, ridicolizzati o addirittura privati della pensione. Quindi, come dice il detto: sono stati cambiati solo i nomi per proteggere gli innocenti.
Sicuramente una serie di incontri straordinari con gli UFO, tuttora irrisolti, che coinvolsero le marine militari di due Paesi e il NORAD, si verificarono a Shag Harbor il 4 ottobre 1967, ed in seguito nelle acque profonde al largo delle coste del Maine.