La base aerea di Santa Lucía, a nord di Città del Messico, ospita gli squadroni dell’aviazione militare messicana, e una piccola colonia residenziale di soldati dell’esercito. La base è stata aperta nel 1952 durante l’amministrazione del presidente Miguel Alemán ed è una delle principali basi militari al servizio del Messico centrale.
Santa Lucía ha la pista più lunga di tutti gli aeroporti del Messico, negli anni ha ospitato diversi tipi di aerei. A quanto pare, nel maggio del 1971, nei cieli della base, è apparso un veicolo insolito, che è rimasto in volo per alcuni minuti a pochi metri dal suolo. Il caso di Santa Lucía è uno degli incontri ravvicinati più dettagliati e bizzarri negli annali sugli avvistamenti UFO del Messico.
Il viaggio interstellare di Dolores Martínez
Era una calda notte di maggio del 1971. La giovane Dolores Martínez viveva nella base con i suoi genitori. Suo padre era un militare dell’esercito messicano. Quando Dolores non riusciva a dormire, spesso apriva la finestra e guardava le stelle. Quella mattina, poco prima dell’alba, aprì la finestra della sua camera da letto, per osservare l’orizzonte.
Lo sguardo di Dolores era diretto verso un campo vicino, quando vide un oggetto a forma di cilindro, di un colore metallico opaco fluttuare sul terreno, a circa 6 metri sopra il campo. Un portello della nave si aprì, e ne uscì una piattaforma metallica rotonda. In piedi su questa piattaforma, c’erano due uomini vestiti di bianco fino alle scarpe.
Secondo la testimonianza di Dolores, molti anni dopo, disse che sembravano indossare un camice come quello dei medici. Questi umanoidi, o presunti, avevano la pelle chiara e i capelli castano chiaro, avevano un aspetto caucasico, riuscì a vederli meglio quando si avvicinarono a casa sua. Quando i due notarono Dolores che li stava osservando, la ragazza riferì di aver sentito una voce nella sua testa che diceva: «Rilassati. Siamo pacifici. Non vi succederà nulla».
Questo la fece sentire a suo agio, quasi a tal punto da farle pensare di conoscerli. Dolores accettò il loro invito telepatico ad uscire fuori, e poi si incamminò con i due misteriosi uomini verso l’imbarcazione fino a quando non si trovò direttamente sotto di essa. Il portello si aprì di nuovo, questa volta uscì un personaggio più piccolo e più anziano.
Dolores lo descrisse come se avesse una barba bianca tagliata da poco e che dava l’impressione di un uomo di circa 70 anni. Aveva un viso gentile e indossava la stessa uniforme bianca degli altri due. A differenza degli altri però, l’uomo parlava con Dolores, la lingua spagnola perfettamente. Si presentò come El Mayor, in italiano, L’Anziano. Chiese all’adolescente se voleva salire a bordo dell’imbarcazione per una visita, e lei rispose «si».
La ragazza salì, e attraverso il portello entrò nella stanza principale dell’astronave che, dalla sua descrizione, sembrava simile a quella dell’astronave dell’universo di Star Trek. C’erano luci scintillanti sulle pareti e sul soffitto curvo, al centro di questo ponte di comando c’era un tavolo rotondo di metallo e sedili saldati al pavimento. I sedili e il tavolo, erano circondati da una ringhiera metallica.
Pochi minuti dopo il suo imbarco, l’Anziano chiese a Dolores se desiderava visitare il loro pianeta se le avessero promesso di riportarla in Messico. Lei accettò, a quel punto l’Anziano le fornì un’uniforme bianca da indossare sopra il pigiama.
L’Anziano disse alla ragazza di aggrapparsi alla ringhiera metallica perchè stavano per partire, la ragazza lo fece, l’uomo si sedette al tavolo dei comandi, e cominciò ad armeggiare con dei pulsanti. Dolores ha descritto il pannello di controllo simile ai pulsanti presenti su un forno a microonde. L’Anziano diede istruzioni agli altri due esseri senza emettere alcun suono vocale. Usò una combinazione tra telepatia e semplici gesti della mano.
La stanza era silenziosa, e anche se Dolores era aggrappata alla maniglia come gli era stato detto, non sentiva alcun movimento. Quando chiese all’Anziano cosa stesse succedendo, lui le spiegò che erano già nello spazio e che stavano volando attraverso la galassia ad una velocità ben superiore a quelle che gli esseri umani erano in grado di generare con i loro aerei e razzi.
Dolores gli chiese di poter vedere come fosse l’ambiente all’esterno dell’astronave, così l’Anziano tramite un pulsante fece apparire una piccola apertura simile ad una finestra, ma non c’erano stelle. Il gentile Anziano spiegò che, a causa della loro elevata velocità, era in grado di vedere solo il buio.
Pochi minuti dopo la dimostrazione della finestra, l’astronave rallentò perché era ormai vicina al mondo natale alieno, e anche questa volta Dolores non sentì alcun movimento dell’astronave, nessuna decelerazione. L’Anziano indicò l’apertura simile a quella della finestra e Dolores vide apparire una piccola sfera d’argento. Alla ragazza fu detto di prepararsi all’atterraggio, ma non sentì alcun tipo di scossone quando l’astronave toccò il suolo del pianeta alieno.
Il portello della nave si aprì, ma prima di scendere, i 4 andarono in una piccola stanza per iniziare quello che sarebbe stato un processo di decontaminazione. I due alieni più alti andarono per primi, seguiti da Dolores accompagnata dall’Anziano alieno. Le tolsero il camice bianco e la misero in una capsula trasparente. In questo contenitore venne immersa in un liquido e poi, in quello che in seguito avrebbe descritto come un forte vento freddo.
Dopo il processo di sterilizzazione Dolores ebbe una nuova tunica bianca e fu portata in una stanza con un soffitto metallico e una luce fioca proveniente da tutta la lunghezza del pavimento. Da questa stanza percorse un lungo corridoio pieno di persone appartenenti a questo mondo. Si affrettavano, trasportavano cose, apparentemente svolgevano i loro compiti quotidiani in modo serio e diligente.
Sebbene Dolores fosse un’estranea in questo ambiente, nessuno le prestava attenzione e si occupava degli affari suoi. In questo corridoio il piccolo gruppo, era affiancato da quelle che sembravano essere diverse guardie del corpo e servitori.
In un’intervista successiva Dolores, avrebbe ricordato che tutti le sembravano avere la stessa età, verso i vent’anni, tutti tranne L’Anziano. I lineamenti erano tipicamente caucasici: più alti del messicano medio, con capelli castano chiaro o biondi e occhi chiari. Dal corridoio, l’Anziano portò Dolores in una zona giorno, spiegando nel frattempo, la società aliena lungo il percorso.
Nel loro mondo non esisteva il matrimonio, e si riproducevano tramite l’inseminazione artificiale. La loro società era estremamente controllata e le malattie non esistevano. Quando Dolores chiese se le persone di questo mondo fossero immortali, l’Anziano dichiarò che vivevano a lungo, ma non per sempre, e quando qualcuno moriva, veniva immediatamente sostituito da un nuovo bambino, in modo che la popolazione mondiale fosse per sempre stabile.
La portarono in una specie di asilo nido, che consisteva in una grande stanza piena di bambini con una donna che gestiva le cose premendo i pulsanti di diverse console. I bambini venivano tenuti isolati mentre gli adulti vivevano dentro delle stanze. Dolores notò che, ad eccezione di uno dei bambini che le sorrideva, tutti quelli che incontrava erano molto seri e professionali.
L’Anziano portò poi Dolores in un’enorme stanza piena di vegetazione lussureggiante, sormontata da una cupola di vetro, riconoscendo varie specie di piante. Le spiegò che tutti i fiori, gli alberi e gli arbusti di questa serra provenivano dal Messico. L’Anziano alieno, le raccontò che questo era l’aspetto che aveva un tempo il loro pianeta, prima che perdessero uno strato protettivo di atmosfera e fossero stati costretti a vivere sottoterra.
Per questo motivo Dolores, non vide un sole mentre camminavano attraverso questi edifici: erano tutti sotto la superficie del pianeta. Dolores chiese un po d’acqua e le fu data dopo che l’Anziano le spiegò che l’acqua era estremamente rara sul loro pianeta. Le fu anche offerto del cibo – quadrati colorati che sembravano dei bon bon – ma lei rifiutò.
L’Anziano la rassicurò che in quel luogo poteva digerire qualsiasi cosa perché la loro fisiologia, era simile a quella degli umani. C’erano pochissime differenze tra le specie, spiegò. Aggiunse anche che se gli umani avessero mai avuto bisogno del loro aiuto, erano un popolo pacifico e sarebbero venuti sulla Terra per dare una mano.
A proposito di Terra, fu in quel momento che Dolores chiese quando sarebbe tornata a casa. L’Anziano rispose chiedendole se voleva rimanere. Spiegò che gli umani di diverse parti della terra vivevano nel suo mondo da molti anni di loro spontanea volontà. Se voleva restare con lui, il suo popolo l’avrebbe accolta volentieri. L’adolescente ci pensò per qualche istante e poi rifiutò. L’Anziano le sorrise e la riaccompagnò indietro attraverso gli stessi corridoi che avevano attraversato all’inizio riportandola all’area di attracco dove era in sosta l’astronave.
Dolores venne munita di una nuova tunica bianca da indossare prima di salire a bordo dell’astronave. Era accompagnata dagli stessi esseri alieni che aveva incontrato inizialmente quando l’astronave era atterrata per la prima volta sulla Terra. Ancora una volta, le fu detto di aggrapparsi alle maniglie durante il decollo della nave, ma come in precedenza, non sentì nulla, solo il silenzio assoluto.
L’Anziano si occupò dei comandi, e nel giro di pochi minuti Dolores era tornata al punto di partenza. Il portello dell’imbarcazione si aprì sul campo familiare adiacente alla base di Santa Lucía, la sua casa. Non era ancora l’alba e non erano stati via molto tempo. L’Anziano ebbe un ultimo consiglio per la giovane ragazza: Non dire a nessuno del nostro incontro. Disse che nessuno le avrebbe creduto in ogni caso, quindi sarebbe stato meglio tenere tutto segreto. Dolores si congedò e tornò a casa. Quando arrivò alla porta di casa, si voltò, ma l’astronave era già sparita.
La testimonianza di Dolores Martnez apparirebbe 9 anni dopo l’incontro in un libro pubblicato dal ricercatore messicano di UFO Luis Ramírez Reyes intitolato Acoso Extraterrestre: Hablan las Víctimas (Molestie aliene: le vittime si esprimono). Da quando è apparsa la testimonianza di Dolores, è stata ridicolizzata, esaminata, sminuita ed approfondita nei minimi dettagli.
Molti investigatori di UFO liquidano l’incidente come un falso, sostenendo che la storia è stata inventata da Dolores o inventata dall’autore per vendere più copie del suo libro. Dalla pubblicazione del libro e dalle successive interviste, nessuno sembra dare credito alla sua testimonianza. Nessuno alla base aerea ha notizie di strane imbarcazioni avvistate nei cieli a partire dal 1971, anche se i testimoni e le testimonianze possono essere difficili da trovare a distanza di decenni.
Chi non è stato così sprezzante e ha preso in considerazione alcuni dettagli della storia, è incline a credere che sia successo qualcosa di strano o addirittura ultraterreno all’adolescente Dolores Martínez. Alcuni pensano che non sia mai andata nello spazio, e che sia stata portata a bordo di un qualche tipo di imbarcazione sperimentale prodotta dagli americani o forse dai sovietici.
Durante la sua testimonianza, Dolores ha insistito sul fatto che non si è mai sentita in movimento mentre era a bordo della presunta nave interstellare. Questo ha portato gli investigatori, a credere che forse non ha mai viaggiato al di fuori dell’atmosfera terrestre, e questa presunta astronave era un portale verso un’altra dimensione o era stata portata da qualche parte sotto terra, popolata dagli scienziati delle principali potenze della Guerra Fredda.
Dolores Martínez ha vissuto rimpiangendo di non aver ascoltato le parole dell’Anziano, e si è pentita di aver rilasciato l’intervista a Ramírez per il suo libro. Non parla più con nessuno del suo incontro dall’inizio degli anni Ottanta. Senza ulteriori dettagli o testimonianze a sostegno, ciò che è accaduto nei pressi base di Santa Lucía nel maggio del 1971, potrebbe rimanere per sempre un mistero.