La Mancha Negra (The Black Stain) è una misteriosa sostanza nera apparsa sulle strade di Caracas, in Venezuela, per la prima volta nel 1986.
Dopo decenni di studi e milioni di dollari spesi dal governo Venezuelano per identificare la sostanza e la sua fonte, trovare la causa si è rivelato davvero difficile, tanto, che non ci sono ancora spiegazioni definitive.
Storia della Mancha Negra
La Mancha Negra, che significa letteralmente la macchia nera, fece la sua prima apparizione sull’asfalto nel 1986; una chiazza scura lunga circa 50 metri. Fu notata da un gruppo di operai che stava ripristinando l’asfalto di un vecchio tratto autostradale che collega Caracas al suo aeroporto.
Inizialmente il fenomeno passò inosservato senza destare troppe preoccupazioni, i dubbi iniziarono quando poco tempo dopo la strana e sconosciuta sostanza iniziò a espandersi sul tratto di autostrada arrivando a coprire circa 9 chilometri di percorso. Il materiale sconosciuto, aveva la caratteristica di espandersi quando il tempo era caldo e umido e si restringeva quando era freddo e secco.
La sostanza, molto scivolosa, rendeva la carreggiata molto pericolosa da percorrere, causando decine di incidenti automobilistici.
Nel 1991, l’allora presidente Carlos Andrés Pérez, consultò un gruppo di esperti per cercare di risolvere il problema, ma non riuscirono a individuarne la causa. Nel 1992, la sostanza venne riconosciuta come un consistente pericolo per il traffico della capitale, dato che dal 1987 le venivano attribuiti ben 1.800 casi di morte di automobilisti che avevano perso la vita in seguito a incidenti causati dalla perdita di controllo dei veicoli.
Il governo venezuelano ha dichiarato in diverse occasioni, di aver investito «milioni di dollari» per indagare sulla misteriosa Mancha Negra, chiedendo anche la consulenza di esperti negli Stati Uniti, in Canada e in Europa.
Le autorità tentarono di far rimuovere la macchia con acqua pressurizzata ma non ebbe esiti positivi. provarono a lavare il liquame con dei detergenti, ma anche questi non portarono ad alcun risultato. Nei vari tentativi, è stato ripetutamente rimosso lo strato superiore d’asfalto realizzando successivamente un nuovo manto stradale, tutto, solo per vedere La Mancha Negra riapparire.
Infine, il governo decise di versare sulla macchia tonnellate di calcare polverizzato per provare ad asciugarla. Questo metodo inizialmente sembrò funzionare, ma causò un ulteriore problema; le strade erano diventate polverose e i conducenti e gli abitanti locali iniziarono a lamentarsi perchè l’aria della zona era diventata irrespirabile.
Nel gennaio 1996, per mancanza di manutenzione e le scarse precipitazioni nella zona di Caracas, hanno fatto sì che la sostanza tornò a emergere rendendo di nuovo le strade scivolose e pericolose. La Mancha Negra fu nuovamente trattata nello stesso anno, dopo l’arrivo dalla Germania di attrezzature speciali per la pulizia. Tuttavia, la Mancha Negra è ricomparsa nel 2001 in alcune zone di Caracas.
Analisi della Mancha Negra e cause
La macchia nera è stata descritta come una sostanza nera, grassa e spessa che ha la consistenza della gomma, tutta da masticare, tuttavia i venezuelani hanno descritto le strade come «coperte di ghiaccio».
Con il passare del tempo sono state avanzate diverse teorie per cercare di spiegare il fenomeno.
Tra le varie ipotesi, si pensava anche che la macchia fosse un infiltrazione di petrolio proveniente dalle falde, in special modo, si era notato che il fenomeno si accentuava quando la temperature andavano aumentando. Caracas, si trova vicino alla Cintura dell’Orinoco, che contiene uno dei più grandi giacimenti di petrolio del mondo.
Ad esempio in quello che viene chiamato lago d’asfalto, il lago di Bermudez, in Venezuela, l’olio che stagna sulla superficie dell’acqua diventa asfalto, fenomeno dovuto alle condizioni atmosferiche; i batteri prosperano e metabolizzano l’olio.
Il professor Giannetto, commissario dei ministeri dei Trasporti e delle Comunicazioni, riteneva che la Mancha Negra fosse un concentrato di polvere e olio perso dalle automobili che percorrevano la strada.
Nel 2001, il Sunday Telegraph dichiarò in una relazione che si poteva trattare di una miscela di olio motore usato misto a liquido dei freni (altamente corrosivo), ma concluse la relazione affermando che «dopo 14 anni di studio, nessuno sapesse ancora che cosa fosse, da dove venisse e come sbarazzarsene».
Infine, alcuni ritenevano che la causa era dovuta alle acque fognarie delle baraccopoli che costeggiano la strada, con l’ipotesi che defluissero sotto l’asfalto e mescolandosi con i composti della strada, davano principio ad una reazione chimica che diveniva la sostanza scivolosa.
Infatti, il Ministro dei Trasporti e delle Comunicazioni Fernando Martinez Móttola, dichiarò che la composizione dell’asfalto di Caracas non era correlata alla formazione della sostanza e affermò anche, che non solo avrebbe rimosso la Mancha Negra, ma anche i residenti vicino all’autostrada Caracas-La Guaira, poiché «erano parte del problema creando perdite di liquami».
I teorici della cospirazione iniziarono a diffondere la notizia che la Mancha Negra che non fosse altro che un sabotaggio intenzionale e regolare da parte di certi poteri politici per danneggiare la figura dei leader di governo.
L’allora presidente del Venezuela Carlos Andrés Pérez nel 1992, durante un periodo di tumulti politici, accusò i suoi oppositori politici di spargere petrolio sulle strade con l’intento sminuire la sua reputazione di leader.
Nel 2001, dopo la Rivoluzione Bolivariana di Hugo Chávez, la sostanza è stata usata ancora una volta come strumento politico, con il sindaco di Chavista Freddy Bernal affermando che l’opposizione aveva assunto venezuelani senza casa per diffonderla con sacchetti di plastica durante la notte.
A quanto pare, ancora oggi, il problema della Mancha Negra non è stato ancora risolto.