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La mattanza di Hinterkaifeck un mistero irrisolto

Le impronte del diavolo: il mistero del massacro della famiglia Gruber

Mysteria di Mysteria
17 Novembre 2023
in Misteri Irrisolti
Tempo di lettura: 9 min
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Home Misteri Irrisolti
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La triste storia inizia nel 1921, nel piccolo villaggio bavarese di Kaifeck, non lontano da Monaco di Baviera. Nella fattoria Hinterkaifeck vive la famiglia Gruber, composta dal sessantatreenne Andreas, la moglie Cäzilia e la loro unica figlia Viktoria, vedova con due figli, Cäzilia e Joseph di 7 e 2 anni.

I Gruber hanno ereditato la fattoria Hinterkaifeck dal primo matrimonio di Cäzilia, che nel 1877 ha sposato Josef Asam Von Hinterkaifeck, morto nel 1855. Andreas dunque, è il secondo marito della donna (il cui cognome da nubile è Sanhüter).

I Gruber sono persone semplici, la loro fattoria è isolata dalle altre, e in paese come spesso succede, si ricamano volentieri delle storie. Si mormora che Andreas, sia un uomo violento e autoritario, che picchia spesso l’anziana moglie di settantadue anni e che abusa sessualmente della figlia Viktoria.

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In molti sono convinti che il piccolo Josef sia il frutto di un incesto. Ad aumentare i sospetti c’è lo stesso Andreas che ha impedito alla figlia Cäzilia di 35 anni, di sposarsi nuovamente con un contadino di una fattoria vicina, Lorenz Schlittenbauer, che aveva dichiarato pubblicamente di essere il padre di Josef.

I Gruber inoltre, hanno anche una cameriera, Maria Baumgartner di 44 anni, entrata in servizio poche ore prima dei terribili fatti. La prima cameriera della famiglia Kreszenz Rieger, si era licenziata sei mesi prima senza neanche un preavviso, era convinta che la fattoria fosse infestata da una presenza ultraterrena.

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La donna aveva udito strane voci provenire dalle stanze e rumori sospetti, sicura anche di aver visto un fantasma in soffitta, terrorizzata, decise di andarsene.

Hinterkaifeck 8

Indice del contenuto

  1. Qualcosa di sospetto
  2. Dove sono finiti i Gruber?
  3. La scoperta
  4. Le indagini
  5. Chi può essere stato? I sospettati
  6. Altre ipotesi

Qualcosa di sospetto

La notte tra il 29 ed il 30 marzo del 1922, pochi giorni prima del delitto nevica molto; la mattina seguente Andreas fa un giro della proprietà per assicurarsi che non ci siano stati danni. Sembra tutto in ordine, quando qualcosa attira la sua attenzione, ci sono delle impronte sulla neve provenienti dal bosco situato nelle vicinanze, vanno nella direzione della fattoria, ma nessuna di esse torna indietro.

Insospettito, segue le impronte per cercare di capire la loro provenienza, si addentra nel bosco e le segue fino a quando si interrompono improvvisamente senza ulteriori tracce. Qualcosa non quadra e decide di tornare indietro per accertarsi che non sia stato rubato qualcosa dalla fattoria; scopre che la serratura del garage è stata forzata e tracce di un ingresso nella stanza del generatore, nonostante ciò non è stato rubato nulla.

Massacro Hinterkaifeck 2

Temendo che un estraneo si aggiri nei dintorni, Andreas chiede ad un vicino Kaspar Stegmair, anch’egli agricoltore, se durante la notte ha notato qualcosa di strano, ma la risposta è negativa. Quella stessa notte, turbato dall’accaduto, l’uomo non riesce a prendere sonno, quando improvvisamente sente il rumore di passi provenire dalla soffitta, sveglia la moglie e munito di fucile inizia a perquisire la proprietà, ma non trova nessuno.

La mattina del 31, l’uomo fa una nuova ispezione e trova un quotidiano semisepolto dalla neve, ma nessuno ha mai chiesto di ricevere un quotidiano in famiglia, così l’uomo interroga a tal proposito il postino del paese, Josef Mayer; gli chiede perché lo ha consegnato, ma Josef però, afferma di non aver consegnato nessun giornale alla fattoria Hinterkaifeck.

Andreas inizia a sospettare davvero che insieme alla sua famiglia ci sia qualcun’altro che vive segretamente nella fattoria. Forse in soffitta, forse nel bosco, ma è sicuro che ci sia qualcuno che si aggira nella sua proprietà; la certezza arriva quando poche ore dopo, scopre che qualcuno ha rubato le chiavi del suo scrittoio, che non verranno mai più ritrovate.

Hinterkaifeck 5

Dove sono finiti i Gruber?

Il 1° aprile la piccola Cäzilia non si presenta a scuola, la maestra nota l’assenza ma non da troppo peso alla cosa. La sera, il falegname Michael Plöckl passa lungo la strada nei pressi di Hinterkaifeck, qualcuno dalla fattoria gli punta la luce di una torcia elettrica, accecandolo per qualche secondo.

Plöckl resta incuriosito dall’accaduto e da un’occhiata fugace alla proprietà, niente di strano, sembra tutto in ordine, il fumo sbuffa dal camino, sembra la cornice di una normale serata in famiglia. L’uomo pensa che probabilmente è stato illuminato dalla torcia di Andreas, che in un primo momento non ha capito chi sia, così l’uomo riprende la sua strada.

Hinterkaifeck 6

La domenica del 2 aprile, le donne Gruber non si presentano come di consueto in chiesa, la cosa non passa inosservata. Il 3 aprile, il postino Josef consegna regolarmente la posta alla fattoria, ma alcuni particolari lo mettono in allerta.

Ho lasciato la posta, come faccio sempre, sul davanzale della cucina. Ho notato che il passeggino non era in cucina, dove lo vedevo di solito, e la porta era socchiusa.

Josef Mayer

Il 4 aprile, alle 9 del mattino, il meccanico Albert Hofner giunge a Hinterkaifeck, deve riparare il trattore dei Gruber, ma non trova nessuno ad accoglierlo. Il cancello principale è chiuso, così gira intorno alla fattoria, sperando che quello sul retro sia aperto, niente da fare chiuso anche quello.

La casa sembra vuota, strano, perché almeno la signora Cäzilia dovrebbe essere lì, così guarda attraverso le finestre, tutto è immobile, finché il cane, Spitz, inizia ad abbaiare all’interno della casa, nel frattempo anche le mucche iniziano a farsi sentire dalla stalla.

Il meccanico aspetta un’oretta sotto un melo, a pochi metri dalla casa, e tenta un paio di volte di farsi udire da qualcuno fischiando, ma niente, stufo di aspettare si avvia verso l’edificio dove c’è il trattore da riparare e inizia il suo lavoro che lo impegna per circa quattro ore.

Alla fine del lavoro, accende il trattore e spinge il motore al massimo per farsi sentire, ma nessuno sembra accorgersi di niente. Messo a posto il trattore, si avvia di nuovo verso la casa, per comunicare il buon esito della riparazione.

Si rende conto però che qualcosa è cambiato, ora la porta del fienile è completamente spalancata e il cane, che prima era in casa, ora è legato all’esterno, ha una vistosa ferita ad un occhio, e sembra molto aggressivo. L’uomo non ricevendo attenzione, si allontana dalla fattoria nel primo pomeriggio.

Lungo la strada incontra Victoria e Maria, le figlie di Lorenz Schlittenbauer – il padre legittimo del piccolo Josef, avuto da una relazione con Viktoria – e le informa che il motore è stato riparato, ma nella fattoria non sembra esserci anima viva.

Lorenz viene a conoscenza del fatto, preoccupato, manda sulla strada di Hinterkaifeck i due figli, Johann e Josef Dick (compagno di scuola di Cäzilia), per incontrare chiunque torni al podere, ma non torna nessuno. Così Lorenz si convince che c’è qualcosa di strano, e insieme ai figli e ai vicini Michael Pöll e Jakob Sigl decide di fare un sopralluogo alla fattoria.

La scoperta

Mentre i ragazzi restano in cortile, i tre uomini entrano attraverso l’ex sala generatori all’interno del granaio, dove fanno la macabra scoperta, ci sono quattro cadaveri. I corpi sono gettati alla rinfusa uno sopra l’altro, in mezzo alla paglia, poco distante, il cane abbaia ferocemente. Sporco di sangue, giace a terra un piccone.

Hinterkaifeck 4

Lorenz riesce ad entrare in casa, dove trova il corpo della cameriera brutalmente martoriato con evidenti segni di tortura, e quello di Josef. Michael e Jakob si allontanano per avvertire la polizia portandosi i figli di Lorenz, che resta in attesa nella casa.

Alle 18:00 il sindaco Greger, con un poliziotto di Hovenwart, giungono sul luogo della strage. Alle 21:30, dopo i primi sopralluoghi effettuati dalla polizia locale, arrivano sei ufficiali inviati da Monaco per indagare sul caso. Gli investigatori scoprono che tutte le vittime sono state uccise con il piccone, di proprietà dei Gruber; si tratta di una vera e propria mattanza.

Hinterkaifeck 3

Dopo gli interrogatori e l’autopsia, sabato 8 marzo i sei corpi vengono finalmente sepolti a Waidhofen.

«Dopo che la corte ha approvato l’autopsia sui sei corpi, si sono svolti sabato i funerali. Numerosa ed addolorata era la folla accorsa, che ha voluto tributare alle vittime il suo ultimo saluto. Dai paesi vicini e non 3.000 persone sono giunte. Si è trattato di uno spettacolo disarmante, con le sei bare accompagnate dai ragazzi della scuola. Il Reverendo P. Haas, dopo la benedizione delle salme all’ingresso sud del cimitero, ha visto seppellire i corpi in una fossa comune, i quattro adulti a destra e i due bambini a sinistra. Haas ha citato il racconto biblico di Caino e Abele, definendo l’omicidio un atto terribile agli occhi di nostro Signore, e chiedendosi come un uomo con anche solo una scintilla di fede in Dio nel cuore possa perpetrare un così orribile delitto, reso ancora più grottesco dall’omicidio di bambini innocenti».

Articolo del settimanale Schrobenhausener, 11 marzo 1922.

Le indagini

Apparentemente, i membri della famiglia furono attirati nel granaio in vari momenti del giorno e lì massacrati. La prima è la signora Cäzilia, seguita da Andreas, Viktoria e dalla piccola Cäzilia. I loro corpi vengono trovati accatastati l’uno sopra l’altro.

In una mano della bambina vengono ritrovate ciocche dei suoi stessi capelli, come se li fosse strappati da sola. Il medico Johann Baptist Aumüller che eseguì le autopsie nel granaio, stabilì che la giovane Cäzilia era rimasta viva per diverse ore dopo l’aggressione. I cadaveri furono decapitati dai poliziotti, e i teschi inviati a Monaco di Baviera, dove alcune chiaroveggenti tentarono di mettersi in contatto con i morti (ovviamente) senza risultato.

Hinterkaifeck 7
Spitz

Dopo le prime quattro vittime, l’assassino si è diretto in casa, uccidendo la cameriera Maria ed infine Josef, poi ha soggiornato nella fattoria per almeno altri due giorni, dormendo nel letto della coppia e mangiando i pasti seduto a tavola; ha anche acceso il camino per riscaldarsi – il fumo visto da Michael Plöckl era del fuoco acceso dal killer – e si era preso anche cura del bestiame.

Quando il meccanico Albert Hofner giunge a Hinterkaifeck per riparare il motore, trova il cane prima chiuso in casa, poi legato all’esterno. Questo significa che l’omicida è in casa durate il periodo di tempo in cui Albert ripara il trattore, infine lega anche il cane fuori, poco prima che questi ritorni a controllare la struttura.

Ma ancora più sconcertante, è che quando vengono ritrovati i corpi, il cane è legato nella stalla, segno che l’assassino è rimasto nella proprietà fino a poche ore dalla macabra scoperta. Per tutto il tempo è rimasto lì, in casa, come se nulla fosse.

Chi può essere stato? I sospettati

La polizia di Monaco ha alcune teorie su chi sia il killer, ed interroga i sospettati.

La pista maggiormente seguita è quella di Lorenz Schlittenbauer, che per anni ha intrecciato una relazione con Viktoria Gabriel, avendo da lei anche un figlio, per Lorenz non si è trattata di una semplice scappatella, voleva sposare Viktoria, ma Andreas si era sempre opposto all’unione.

Inoltre, poco prima degli omicidi, Viktoria si preparava a citare in giudizio Schlittenbauer, che nel frattempo aveva messo su famiglia con un’altra donna, e si rifiutava di pagare gli alimenti.

Potrebbe quindi trattarsi di un delitto dettato dall’odio di Lorenz per Andreas, oppure aveva intenzione di eliminare Viktoria per non finire in tribunale, ma gli investigatori, nonostante Schlittenbauer si contraddica in molti punti durante gli interrogatori, non trovano prove a suo carico. Inoltre fu parte della prima squadra che trovò i cadaveri, quasi certamente ebbe anche il tempo di inquinare la scena del crimine prima dell’arrivo della polizia.

Un altro sospettato è Karl Gabriel, marito di Viktoria, deceduto durante la Prima Guerra Mondiale, ma il suo corpo non è stato mai trovato, potrebbe così essere tornato a Hinterkaifeck. Saputo del piccolo Josef, in un raptus di follia potrebbe aver sterminato la famiglia, perché tradito dalla donna che ama. Anche questa ipotesi crolla, non ci sono prove che Karl sia sopravvissuto alla Grande Guerra.

Possibile assassino è Josef Bartl, un uomo malato di mente che nel 1919 rapina la famiglia Adler a Ebenhausen, un paese non molto distante da Gröbern. Poco tempo dopo fugge da un ospedale psichiatrico distante circa 70 chilometri dalla fattoria.

È possibile che abbia tentato una nuova rapina ai Gruber, sfociata nel sangue; secondo il Pubblico Ministero, solo un uomo pazzo come Bartl potrebbe aver pensato di vivere nella casa delle sue vittime tranquillamente. Josef sembra il candidato perfetto, ma gli indizi a suo carico sono scarsi, e l’indagine non porta a nulla di concreto.

Altre ipotesi

Forse si è trattato di una rapina organizzata da qualcun altro. La fattoria è in una posizione strategica, abbandonata a sé stessa, una strada non molto trafficata, un luogo perfetto per un furto.

Dopo il ritrovamento dei corpi, in casa non sono state trovate che poche banconote, forse la maggior parte è stata sottratta dal malvivente, inoltre Andreas trova una serratura scassinata prima del massacro, quindi probabilmente qualcuno è riuscito a introdursi nell’abitazione.

Andreas sente di notte dei passi in soffitta, forse sono gli stessi che aveva sentito anche la vecchia cameriera Kreszenz, segno che probabilmente qualcuno dimora già da tempo nascosto da qualche parte in casa.

I Gruber non sono gente ricca, ma hanno monete, titoli di guerra e materiali per l’agricoltura, ma il ladro però, non si è impossessato di questi oggetti di valore.

Vengono incriminati dell’omicidio due cestai, Paul e Ludwing Blunder, visti girare intorno alla fattoria nei giorni successivi alla strage. Il giorno della scoperta dei corpi viene perpetrata una rapina nella zona di Pobenhausen, poco distante dalla fattoria, e Ludwing viene accusato del fatto.

I due fratelli potrebbero aver ucciso i Gruber ed essere scappati a Pobenhausen, dove hanno immediatamente ricominciato a rubare. Non ci sono però prove a loro carico per gli omicidi.

Altro sospettato è il soldato Fritz Negendank, della Legione Straniera. Durante gli interrogatori, si scopre che Fritz conosce molto bene Hinterkaifeck, e sembra non dire tutta la verità. La mancanza di un movente, e la scoperta di un solido alibi per i giorni del massacro, sembrano però scagionarlo da ogni accusa.

Hinterkaifeck è uno dei più grandi misteri della storia, reso ancora più grottesco dal modo in cui si è evoluto. Di certo si sa solo che ci sono sei cadaveri, dimenticati da tutti.

Tags: AssassiniFamiglia GruberHinterkaifeckJosef BartlKarl GabrielLorenz Schlittenbaueromicidiomicidi irrisolti
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