Un‘immagine tanto inquietante quanto misteriosa, che ancora oggi rimane priva di una spiegazione razionale. Cosa induce gli animali a lanciarsi dal ponte di Overtoun Bridge?
Da decenni, gli studiosi di tutto il mondo cercano di svelare il mistero che avvolge l’Overtoun Bridge, situato a Dumbarton, in Scozia. Questo luogo è tristemente noto come il ponte dei cani suicidi, un nome inquietante ma appropriato, considerando che oltre 600 cani si sono gettati nel vuoto negli ultimi 60 anni.
Nonostante le numerose teorie avanzate nel tentativo di fornire una spiegazione razionale a questo fenomeno, è forse ancor più affascinante immaginare che il ponte sia maledetto, avvolto da un alone di mistero impossibile da risolvere.
L’Overtoun Bridge fu commissionato da John Campbell White, primo barone di Overtoun, un facoltoso filantropo che aveva costruito la propria fortuna nell’industria chimica. Completato nel 1895, il progetto dell’opera fu curato dall’ingegnere civile H. E. Milner. Con il suo passaggio elevato a quindici metri di altezza, il ponte era stato pensato per offrire un accesso più comodo a Overtoun House, la maestosa dimora del lord.
La macabra reputazione del ponte, tuttavia, è molto più recente. I giornali iniziarono a occuparsene nel 1995, quando Ben, un border collie di proprietà della signora Donna Cooper, si lanciò improvvisamente dal parapetto, precipitando nelle acque sottostanti. Le ferite furono così gravi da rendere necessario praticargli l’eutanasia. Fu allora che emerse la narrazione secondo cui il caso di Ben non sarebbe stato un episodio isolato.
Il mistero del ponte dei cani suicida
A rendere la storia del ponte ancora più inquietante – come se non lo fosse già a sufficienza – è il dettaglio che tutti i cani saltano dallo stesso punto, precisamente all’altezza dei due parapetti finali sul lato destro. Ogni episodio si è verificato in giornate limpide e soleggiate, condizioni climatiche piuttosto rare nella parte occidentale della Scozia.
I cani che si sono lanciati nel vuoto, inconsapevoli del loro destino, appartenevano tutti a razze dal naso lungo, come Collie, Labrador e Retriever. Ancora più misterioso è il fatto che alcuni di questi animali, sopravvissuti al salto, sono ritornati sul ponte per tentare nuovamente. A causa di questi tragici avvenimenti, le autorità locali hanno deciso di installare un cartello che invita: «Si prega di tenere i cani al guinzaglio».

Non solo animali
Tra coloro che vedono Overtoun Bridge come un luogo maledetto, molti fanno riferimento al tragico caso di Kevin Moy. Nel 1994, quest’uomo lanciò il figlio di appena due settimane giù dal ponte, convinto di essere l’Anticristo e che il bambino fosse la reincarnazione del Diavolo, alimentando l’idea che oscure forze operino in quel luogo. Moy stava per compiere lo stesso gesto su se stesso, ma fu fermato dalla moglie. Tuttavia, tentò più volte di togliersi la vita, persino cercando di tagliarsi i polsi. Da allora, il ponte è stato associato a spiriti e poteri oscuri, consolidando la sua reputazione di luogo infestato.
Le teorie avanzate per spiegare il mistero
Una misteriosa teoria celtica suggerisce che questo luogo potrebbe essere un punto di transito tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Per cercare di gettare luce sul fenomeno, una medium decise di attraversare il ponte accompagnata da un cane, nel tentativo di percepire eventuali energie che potessero influenzare l’animale. Secondo la medium, in quel momento non sembravano esserci presenze maligne. Tuttavia, pochi istanti dopo, il cane si lanciò nel vuoto sotto gli occhi attoniti di numerosi testimoni.
Ma perché i cani compiono questi drammatici gesti? È importante sottolineare che, a differenza degli esseri umani, i cani non possono avere pensieri suicidi. Questo porta molti a ipotizzare che il fenomeno potrebbe essere dovuto a una misteriosa stimolazione sensoriale che spinge questi fedeli amici a compiere quello che sembra un atto volontario, ma che in realtà potrebbe essere del tutto involontario.
Quando la curiosità intorno agli enigmatici episodi del ponte di Overtoun attirò l’attenzione dei media internazionali, anche gli esperti si misero all’opera. La Royal Society for the Protection of Birds (RSPB) inviò sul luogo David Sexton, un esperto di comportamento animale, per indagare su questo strano fenomeno. Con un pizzico di ironia si potrebbe dire che, purtroppo, sull’Overtoun Bridge i cani sembravano davvero “lasciarci le penne”!
Nel 2006 lo psicologo per cani David Sands avanzò l’ipotesi che la causa del comportamento anomalo fosse da ricercare negli animali presenti nell’ambiente circostante, come topi, scoiattoli e visoni. Dopo aver condotto un interessante esperimento, Sands indicò in particolare i visoni come potenziali responsabili. Questi animali erano stati introdotti in Scozia negli anni ’20 per l’industria delle pellicce, ma in seguito riuscirono più volte a fuggire dagli allevamenti.
Per determinare quale animale potesse esercitare un’attrazione così forte sui cani, l’etologo sottopose dieci esemplari a un test. Vennero posti di fronte a tre sacchi impregnati con urine di visone, topo e scoiattolo. Sette di loro si diressero senza esitazione verso quello con l’odore di visone. Secondo la teoria di Sands, i cani sarebbero spinti a lanciarsi nel vuoto attirati da tale profumo.
Il professor Peter Neville, del dipartimento di scienze animali alla Ohio University, venne invitato dalla SPCA scozzese (Scotland’s Animal Welfare Charity) a investigare sullo strano fenomeno. Neville confermò la teoria di Sands, sottolineando che l’odore dell’urina dei visoni maschi presenti nella zona potrebbe indurre i cani al salto nel vuoto.
Tuttavia, non tutti concordano con questa spiegazione. Nel 2014, John Joyce, un cacciatore locale con oltre cinquant’anni di esperienza nella regione, smentì la presenza di visoni nella zona, complicando ulteriormente il mistero. Dunque, i visoni ci sono davvero o no?
Altre teorie hanno tentato di offrire spiegazioni alternative. Alcuni esperti ipotizzano che i presunti “suicidi” dei cani possano essere causati da suoni impercettibili per l’orecchio umano, derivanti da anomalie acustiche nella struttura del ponte. Tuttavia, nonostante le indagini compiute da specialisti in acustica, non è stato identificato alcun suono insolito che possa confermare questa ipotesi.
La leggenda della Dama Bianca di Overtoun
Nonostante queste teorie siano soddisfacenti per alcuni, molti rimangono scettici. Per quale motivo, ad esempio, i cani saltano sempre dallo stesso punto? E perché l’odore dei visoni provoca un simile effetto solo sull’Overtoun Bridge? Non è l’unico ponte nella zona!
Nel corso degli anni, non sono mancate interpretazioni legate al paranormale. Gli abitanti del posto attribuiscono il misterioso fenomeno al presunto spirito della Dama Bianca di Overtoun. Nei pressi del ponte sorge infatti Overtoun House, una dimora storica risalente al XIX secolo. Si narra che al suo interno aleggi il fantasma di Lady Overtoun, conosciuta come la Dama Bianca.

Si dice che suo marito, il barone Overtoun, fosse un milionario appassionato – secondo le leggende locali – di alchimia e riti oscuri. Alla morte del barone nel 1908, Lady Overtoun, sopraffatta dal dolore, avrebbe iniziato a vagare senza pace tra la tenuta e il ponte, dando origine a racconti di spiriti inquieti.
Molte persone che visitano il ponte affermano di aver vissuto esperienze sovrannaturali. Alcuni parlano di aver provato una gioia improvvisa seguita da un senso di intensa malinconia. Altri ancora dichiarano di essere stati spinti da una forza invisibile verso lo stesso punto dal quale i cani si lanciano.
Nonostante il suo fascino architettonico, il ponte è un luogo carico di tristezza per gli amanti degli animali. Nessuno può dire con certezza cosa si nasconda dietro al mistero dell’Overtoun Bridge, e il motivo che spinge i cani a gettarsi resta avvolto nel dubbio.
Come suggerito da Sands, potrebbe trattarsi semplicemente dell’attrazione esercitata da topi, scoiattoli o visoni sulla curiosità dei cani. Tuttavia, passare dall’osservazione di un semplice comportamento animale all’idea di una “maledizione” è certamente un salto che richiede grande cautela.