La riscossa era cominciata nel febbraio 2017, quando sei esperti statunitensi, tra i quali Alan Stern, responsabile per la Nasa della missione New Horizons, avevano avanzato l’idea di rivedere la definizione di pianeta.
Monti, pianure, crateri, altopiani e deserti di azoto ghiacciato. Così abbiamo potuto vedere le immagini, realizzate a partire dai dati raccolti dalla sonda New Horizons, di Plutone. Un corpo celeste dalla storia tormentatissima.
Declassato a pianeta nano nel 2006, il «pianeta», non si rassegna ed è sempre in campo per tornare ad avere lo status di pianeta. Plutone ha un nuovo supporter di peso: si tratta dell’amministratore capo della NASA Jim Bridenstine, che si è dichiarato pubblicamente favorevole alla classificazione del corpo celeste come un vero e proprio pianeta.
Lo ha fatto durante una visita all’Università del Colorado a Boulder, a poche ore dal 13esimo anniversario del declassamento di Plutone a pianeta nano dall’Unione astronomica internazionale (Iau) e da allora al centro di infinite polemiche.
My favorite soundbyte of the day that probably won't make it to TV. It came from NASA Administrator Jim Bridenstine. As a Pluto Supporter, I really appreciated this. #9wx #PlutoLoversRejoice @JimBridenstine pic.twitter.com/NdfQWW5PSZ
— Cory Reppenhagen (@CReppWx) August 23, 2019
«Giusto perché lo sappiate, a mio avviso, Plutone è un pianeta», ha affermato Bridenstine durante il suo tour nell’edificio dell’ateneo deputato alla ricerca nel campo dell’ingegneria aerospaziale. «Potete scrivere che l’amministratore della Nasa ha dichiarato Plutone è nuovamente un pianeta. Sono attaccato a questa idea, è ciò che ho imparato e non intendo cambiare».
Bridenstine non è il primo nome illustre della Nasa a esporsi così apertamente sulla questione: in passato si era fatto avanti anche Alan Stern, responsabile scientifico della missione New Horizons che ha sorvolato Plutone nel 2015.
Nel 2017, insieme ad altri cinque esperti statunitensi, Stern aveva avanzato l’idea di riconsiderare la definizione di «pianeta» stabilita dalla Iau. Nel 2018 poi, insieme all’astrobiologo David Grinspoon, aveva scritto sul Washington Post:
«Plutone è uno dei quei mondi abbastanza grandi da essere stati modellati in una forma sferica dalla loro stessa forza di gravità. I corpi celesti più piccoli, come gli asteroidi e le comete hanno infatti una forma irregolare».
«New Horizons ci ha mostrato le meraviglie di quel mondo, che noi consideriamo un pianeta. Quando vediamo un mondo come Plutone, con montagne di ghiaccio, un cielo blu con strati di nebbia, troviamo naturale considerarlo così».
Scoperto il 18 febbraio 1930, Plutone era stato immediatamente considerato un pianeta, ma presto le osservazioni sempre più numerose di piccoli oggetti nella zona ai confini del Sistema Solare chiamata fascia di Kuiper portarono molti astronomi a definire plutini questi corpi celesti, troppo piccoli per essere veri pianeti e troppo grandi per essere semplici asteroidi.
Plutone divenne il loro prototipo e presto ci si cominciò a chiedere se fosse legittimo considerarlo ancora un pianeta. Finché il 24 agosto 2006, a Praga, l’Unione astronomica internazionale (Iau) lo privò del suo status di pianeta, designandolo come il primo dei corpi plutoniani, il pianeti nani che si trovano al di là dell’orbita di Nettuno.