Con un contratto da 2,7 miliardi di dollari la Nasa ha assegnato al colosso dell’industria aerospaziale Lockheed Martin, la realizzazione di tre navette Orion con cui gli astronauti torneranno sulla Luna nel 2024, come parte del programma Artemis.
Le capsule, realizzate per le missioni II, IV e V di Artemis – saranno in grado di trasportare quattro astronauti ciascuna, per una permanenza nello spazio profondo di tre settimane.
Stando a quanto riportato dall’agenzia americana, le navette rimarranno agganciate al Lunar Gateway per sei mesi e saranno riutilizzabili almeno una seconda volta.
Questo rappresenta non solo un notevole risparmio in termini di costi, ma dimostra anche le capacità di riuscire condurre esplorazioni sostenibili sulla Luna e oltre. La prima fase di riutilizzo inizierà con Artemis II.
Per Lockheed Martin la collaborazione con la NASA non terminerà qui: l’agenzia americana ha dichiarato che assegnerà all’azienda un altro contratto da 1,9 miliardi di dollari per la realizzazione di tre capsule aggiuntive nel 2022, per le missioni VI, VII e VIII di Artemis.

«Questo contratto assicura la costruzione delle capsule Orion nel prossimo decennio, dimostrando l’impegno della NASA a stabilire una presenza sostenibile sulla Luna per riportare nuove conoscenze e prepararsi a inviare astronauti su Marte»
ha dichiarato l’amministratore della Nasa Jim Bridenstine
«Orion è un veicolo spaziale altamente capace e all’avanguardia, progettato specificamente per le missioni nello spazio profondo con equipaggio e parte integrante dell’infrastruttura della NASA non solo per le missioni Artemis, ma anche per l’esplorazione futura del Sistema Solare»

Il primo volo di collaudo di una capsula Orion, senza equipaggio, è avvenuto il 5 dicembre 2014; il veicolo è stato lanciato da Cape Canaveral con un razzo Delta IV Heavy e ha compiuto due orbite terrestri raggiungendo un’altitudine di 5700 km prima di ammarare nell’Oceano Pacifico, al largo della California.
La capsula Orion, è costituita da due componenti principali: un modulo dell’equipaggio (Crew Module – CM) a forma di cono e un Modulo di servizio (Service Module – SM) contenente il sistema di propulsione e i rifornimenti di bordo. Entrambi sono stati progettati sullo stile del modulo di comando e servizio del Programma Apollo.